Con il «Vespro della Beata Vergine» Savall prega sui luoghi di Monteverdi
domenica 10 agosto 2008
«Le note scritte dal compositore sono i codici che noi dobbiamo ritrovare, scoprire e far parlare, attraverso la voce e gli strumenti. Ogni musica che abbia un senso rappresenta una forma di comunicazione da un essere umano all'altro ed esprime un contenuto: viene dal cuore e va al cuore, parte dallo spirito per raggiungere lo spirito"». È con questa profonda convinzione che ormai da decenni Jordi Savall porta avanti la sua missione di artista a 360 gradi; nella molteplice veste di studioso e ricercatore, direttore d'orchestra e strumentista (è il più celebre violista da gamba del nostro tempo), con indiscusso carisma e autorevolezza il maestro catalano ha attraversato in lungo e in largo la storia della musica, dall'epoca medievale all'Ottocento, con l'intento di portare nuova luce su partiture di grande fascino e valore, che affondano le proprie radici in secoli lontani ma che sono in grado, oggi più che mai, di offrire risposte adeguate e attuali alle domande di bellezza e significato che da sempre interrogano il cuore dell'uomo.
Dato alle stampe nel 1610, quando Claudio Monteverdi (1567-1643) ricopriva la carica di «Maestro della musica del Serenissimo duca di Mantova», il Vespro della Beata Vergine è stato registrato da Savall nel 1988 all'interno della Basilica palatina di Santa Barbara a Mantova (e solo di recente riversato con tecnica digitale multicanale Surround in due Super Audio Cd pubblicati dall'etichetta discografica Alia Vox). A capo delle compagini vocali e orchestrali del Coro del Centro Musica Antica di Padova e della Cappella Reial, incidendo il Vespro del compositore cremonese là dove si presume sia stato eseguito per la prima volta, Savall ha inteso così compiere, per sua stessa ammissione, una sorta di «pellegrinaggio alle origini», nella convinzione che fosse possibile «portare a termine una vera e propria interazione tra l'acustica e la magia sonora dello spazio originale da un lato, e dall'altro la volontà di recuperare l'atmosfera ideale per il rifiorimento spirituale di quest'opera magnifica»; cassa di risonanza ideale in cui riverbera lo spettacolare e travolgente tributo in musica attraverso il quale Monteverdi ha voluto celebrare con melodie sublimi la grandezza della Madre di Dio.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: