sabato 25 novembre 2017
Nel cielo grigio di Milano c'erano strisce di sole che davano l'aspetto di strane luci elettriche accese nell'aria. Una macchina guidata da una piccola suora dall'abito semplice e un modesto velo sui capelli mi accompagna attraverso la città al Centro Asteria dove avrei dovuto parlare della vita di mio padre. Inaugurato nel 1990 il Centro promuove «l'ascolto del cammino umano nel tempo» e si propone come luogo e spazio dedicato ai giovani. Suo compito è cercare di realizzare percorsi di formazione per una crescita della persona attraverso attività culturali, cinema, musica e sport. E allora ti chiedi di fronte a una organizzazione che dipende dal coraggio, la fantasia e il duro lavoro di poche persone quale forza le spinge a mantenere viva una organizzazione tanto vasta e pesante. La risposta è in una breve presentazione a firma della direzione del Centro: «La nostra identità di persone ci invita a valutare dove risieda la forza dell'esistenza, il suo senso, da dove provengano e soprattutto dove portino le nostre vocazioni». Dalle loro scelte seguiranno conseguenze di bene e di bellezza, in sintonia con la loro dignità di persone generate nella comunione e per l'amore. Poiché niente c'è al mondo di più grande e prezioso. La fine di tanta dedizione e lavoro è nell'ultima riga del semplice testo che ci viene distribuito all'ingresso ed è sorprendente dove si descrive come obiettivo l'impegno per la cura dei giovani perché nelle decisioni personali e civili sappiano percorrere «i sentieri della bellezza e della felicità assumendo sempre meglio l'arte del vivere».
La vasta programmazione proposta dal centro porta i giovani studenti di Milano a trovare un luogo di aggregazione dove, attraverso le attività culturali e sportive, sia possibile una crescita globale della persona. Davanti a un teatro gremito di giovani attenti mi sono trovata a parlare della spiritualità nella politica di De Gasperi. Avevo scelto questo particolare argomento perché oggi di fronte alle incertezze e alle divisioni del nostro mondo politico è necessario restituire per i giovani la storia di un percorso costruito sulla verità, la ricerca del bene comune privo del proprio interesse personale, l'impegno fino alla sofferenza dove saper offrire il proprio lavoro anche senza il compenso della riconoscenza. Grazie suor Giulia e suor Elisabetta per il meraviglioso mazzo di fiori che mi è arrivato e grazie per l'intelligente educazione che offrite alle donne e agli uomini di domani.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: