sabato 10 novembre 2012
Il paese era ancora lì dove lo aveva lasciato da giovane, in uno spazio che sembrava si fosse guadagnato da solo, appena sufficiente per quel pugno di case attraversate dal torrente al limite delle montagne. L'uomo sentì il vento spettinare i suoi capelli e lan ciargli una freccia di freddo.Solo allora sentì la stanchezza del viaggio , quasi tuttigli anni passati lontano gli fossero d'improvviso gettati sulle spalle . Appoggiatoal suo bastone guardava meravigliato i boschi dai colori d' autunno dove improvvise macchie di verde lucente erano seguite da strisce colore del fuoco ,poi da gialli di zolfo che andavano a spegnersi in un marrone cupo. E si chiedeva perchè da giovane non si era mai fermato ad ascoltare il sibilo del vento, né a guardare quella rivoluzione di colori che la natura ci propone ogni anno con la perfezione di un orologio che non commette errori. Non ricordava più le ragioni che lo avevano spinto a cercare ,al di là di quel confine verde, chi si faceva chiamare con i nomi della Felicità, della Fortuna, della Gloria, del Potere. Ed ora era qui a guardare la sua valle dove per gli altri era un viso senza nome,un uomo dalla storia sconosciuta che credeva di poter ricostruire la sua vita cercando in chi passava per la sua strada un ricordo, un pensiero antico. Allora seppe che il dolore, le passioni sofferte, il giudizio negativo della gente, possono diventare dolcezza d' animo, capacità di comprensione, pietà dei mali altrui, e coraggio di riprendere in mano la propria vita. Al mattino andare a comperare il pane gli parve un primo atto di accoglienza, quasi d' amore. Il gufo della notte che gridava dai rami della quercia sembrava conoscere il suo nome, il grido pur così sgradevole dei caprioli alla prima luce della alba gli fece sapere che non era solo, mentre la salamandra dai colori grigi e gialli aspettava alla sua porta il pezzettino di carne che riteneva giusto dividere con lui. Gli animali, che prima degli uomini, sentono quando nel nostro gesto c'è bontà e pace gli fecero capire che per ogni cosa c'è redenzione. Quando la notte si aprì su di lui e gli alberi piegati dal vento lasciarono vedere miliardi di stelle sentì che suggerivano di lontano che la vita è un tale bene che ogni età ha davanti a se un cammino nuovo che tutti siamo chiamati a compiere con serenità, coraggio ed entusiasmo perchè tutti lavoriamo alla costruzione del mondo. Quel silenzio che una volta fuggiva per riempirlo di voci inutili che lasciavano dietro di sé un senso di vuoto ora allargava l'orizzonte del suo animo alla conoscenza e al valore di sè stesso. Sorrise al suo antico paese che gli sembrò nuovo, colorato, festoso. Sono tornato disse
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