giovedì 30 settembre 2010
Mercoledì ricordavo che su "Repubblica" (16/9) Augias parlava di «problemi di comunicazione» del Papa che quel giorno partiva per la Gran Bretagna ove invece ha "comunicato" benissimo con credenti e no, cattolici e anglicani, regine e politici, giovani e anziani" Ebbene, caso maligno, l'altro ieri è toccato proprio ad Augias ("Repubblica", p. 32: «La carriera delle donne"») riconoscere un suo problema di comunicazione. A una lettrice che lo rimproverava di aver consigliato a una studentessa di non esitare nell'«usare il corpo per superare un esame» egli replica raccontando che anche altri lettori hanno reagito male a quel consiglio, ma sostenendo «amaramente» che nessuno ha capito che la sua risposta era «ironica». «Problemi di comunicazione»... Sia chiaro: non ce l'ho con Augias, ma in questi giorni siamo sommersi - "Repubblica", "Espresso", vari spot in varie tv ecc. - da pubblicità vistosissime (foto, articoli, pre-recensioni e panegirici roboanti) con l'annuncio epocale dei
Dvd col racconto, suo e dello storico Villari, di "Storia degli italiani". Che dire? Vista la coppia e ben conoscendo le posizioni ideologiche dello storico Villari da quarant'anni a questa parte, c'è da prevedere che il messaggio essenziale sarà il solito: se l'Italia è com'è, arretrata, dominata da credenze antiche, restia al nuovo e alla trasparenza, insomma ancora brutta e in ritardo la colpa è della Chiesa, dei Papi debordanti e dei "cattolici" non risanati da Riforma e Lumi. Storia? No, solite storie"
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