domenica 17 novembre 2019
Sia vero o sia falso, "complotto" è comunque una parolaccia bell'e buona, anzi brutta e cattiva. A sentire certi tipi che sui social martellano i tasti sempre in modalità "maiuscola", ottenendo il tanto agognato effetto urlato, di complotti siamo pieni. Più che prendersela con i complottardi, se la prendono con noi che ci caschiamo, ad esempio ostinandoci a credere che la Terra sia tonda e non piatta com'è del tutto evidente che sia. I terrapiattisti in fondo sono da ammirare, per la tenacia certosina con cui piegano la realtà al proprio credo e costruiscono modelli del mondo e teorie sull'esistenza che paiono ricalcate su Matrix, il più riuscito triplice film sul più colossale complotto escogitato da mente umana... no, mente artificiale. Che male ci fanno, in fondo? Se sentite un terrapiattista parlare di globalizzazione, resistete alla tentazione di deriderlo invitandolo a parlare di piattificazione: sarebbe un'inutile crudeltà.
Ma chi vede complotti dietro lo sbarco sulla Luna, l'omicidio di J. F. Kennedy (ehm, qui potrebbero anche non sbagliarsi...), le Torri Gemelle? Che ci siano lati oscuri, proprio come sulla Luna, non v'è dubbio. Ma che alcuni aspetti non chiari dimostrino senza dubbio l'esistenza di un complotto, ce ne passa. D'altronde, veder colossali complotti non è solo di questi nostri anni, in cui però i social network rendono più semplice il compito ai teorici del complotto. Già un secolo fa Rudolf Steiner svelava l'esistenza di un complotto mondialista, di matrice anglo-americana, al fine di controllare il mondo, l'economia e la finanza; responsabile della Prima guerra mondiale; financo dell'esperimento socialista in Russia. Ancora non c'era Soros, altrimenti il capo sarebbe stato lui.
Le teorie del complotto nascono per gelido calcolo, per sollazzo goliardico o per la smania di un paio di individui di rendersi visibili. Le scie chimiche, ad esempio. Aerei ed elicotteri di origine misteriosa disseminerebbero l'atmosfera di agenti chimici pericolosi, virus, nanoparticelle, vaccini sperimentali, protozoi, Ogm alieni. Si sa com'è cominciata. Una ventina di anni fa Richard Finke e Larry W. Harris sono titolari della Lwh Consulting, una ditta di consulenza contro gli attacchi terroristici. Di scarsa fortuna. Partecipando a una mailing list sul bioterrorismo, s'inventano la storia delle scie. È un successone, come tutte le teorie del complotto che confermano gruppi di persone nelle loro convinzioni e nei loro timori. Sì, ci sono poteri forti, c'è un nuovo ordine mondiale, c'è qualcuno che ci nasconde qualcosa e trama alle nostre spalle. Ma noi siamo furbi e non ci caschiamo.
Tuttavia c'è un problema. Non tutti i complotti sono inventati. I rari, veri complotti si mescolano a quelli falsi e distinguerli può non essere semplice. Intanto chi grida di continuo al complotto, come un certo Pierino gridava al lupo solo per guadagnarsi una manciata di stupidi like, fornisce ottime armi a chi, accusato di corruzione e tresche innominabili, messo con le spalle al muro può strillare: "È uno complotto contro di me!", con la ragionevole certezza che i suoi fan ci credano e continuino a sostenerli.
Sia chiaro, tutte le teorie del complotto sono false, tranne una: quella degli alieni che sono qui tra noi. Come posso affermarlo? Le storie di alieni mi sono sempre piaciute, a schiantarsi a Roswell nel 1947 non fu uno stupido pallone sonda ma una vera astronave, la Base 51 nasconde qualcosa, gli Ufo svolazzano qua e là, i poteri forti ci nascondono la verità sguinzagliando gli uomini in nero. Ci credo, sì, ci credo. Perché è tanto bello crederci e ho tanto, tanto bisogno di credere in qualcosa.
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