domenica 29 marzo 2009
Titolo allarmato dell'intera p. 39 di "Repubblica" (27/3): "I fedeli distanti dalla Chiesa"! Nel venerdì di Quaresima anche un duro intellettuale come Giancarlo Bosetti è capace di compassione, dicendo all'inizio tutta la sua preoccupazione: «Quale fede e quali fedeli ha in mente il Papa?». Non ci dorme la notte, lui, ma a sorpresa prende spunto da una vignetta, ovviamente inglese: la classe non è acqua! In realtà teme proprio, lui, per la sorte della Chiesa e del Papa, come altri «intellettuali» che ogni tanto volando in pagina sul nido di "Repubblica" lamentano la «dissipazione del patrimonio cristiano», o addirittura della «credibilità» dei Papi del passato per colpa del Papa e dei vescovi di oggi. Anche Bosetti insiste nel compianto, ma non è ancora proprio sicuro della catastrofe: «nonostante tutto è rimasto in sospeso un giudizio conclusivo sugli atti del Pontefice: sono stati sbagli inavvertiti, i suoi, o un vero segnale deliberato e irreversibile?» Quant'è buono, lei! La lasciamo al suo dubbio sofferto, ma con due suggerimenti. Se come dicono tutte le indagini fatte in casa vostra «i fedeli sono lontani» da questa «Chiesa del no» con uno «scisma sommerso» davvero irreversibile, se questa è davvero una Chiesa che non conta più un piffero anche se «strilla tanto», allora, caro Bosetti, avverta i suoi vicini di nido, matematici impertinenti o star ubique della Tv pubblica che «governano» anche la posta del giornale, che non vale più la pena di sparare sulla Croce rossa: tanto questa Croce, quella della Chiesa di Benedetto e della Cei non la vede e non la sente più nessuno! O no?
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