Commercialisti, il futuro della Cassa
martedì 7 novembre 2006
Inizia domani a Roma, all'Adiutorium Parco della musica, il primo congresso congiunto dei commercialisti e dei ragionieri. Spiccano, fra i temi in programma, la riforma delle professioni, la politica fiscale e il contributo dei professionisti alle istituzioni e al mercato. Il primo congresso unificato accelera il processo di fusione delle due categorie che si concluderà col nuovo «Albo unico dei dottori commercialisti e degli esperti contabili». In base al decreto 139/2005, l'Albo entrerà in vigore dal 2008. In seguito, come naturale conseguenza, l'Albo unico dovrebbe dare vita anche alla fusione delle attuali casse di previdenza dei commercialisti e dei ragionieri. La Cassa unica di previdenza non attira però eccessivi entusiasmi. Sono forti, ad esempio, le perplessità dei giovani «dottori», nel timore che il recente passaggio delle due categorie al sistema contributivo, abbia già innescato una debolezza finanziaria di lungo periodo che addossi sui nuovi iscritti il peso delle residue pensioni (o quote di pensione) «retributive». A tutt'oggi non sono ancora disponibili i dati tecnici necessari per una piena valutazione sulla completa sostenibilità delle due previdenze. Anche i ragionieri tentennano sulla opportunità di unificare le Casse, in risposta ad alcune recenti iniziative per reintrodurre una netta separazione dei commercialisti dai ragionieri, sia pure nell'Albo unico. Incognite previdenziali. Altre incognite pesano sull'immediato futuro della Cassa dei commercialisti, ad iniziare dalla sorte del contributo di solidarietà (variabile dal 4% al 7%) prelevato sulle quote di pensione calcolate col metodo retributivo. Il contributo a carico dei pensionati è stato dichiarato illegittimo da una sentenza del Tribunale di Monza. Un interessante principio, utilizzato dal Tribunale, è che i trattamenti di pensione già definiti non si possono decurtare in base ad una semplice disposizione di Regolamento. Va segnalata anche una sentenza del Tar del Lazio (1351/2006) che ha ammesso il diritto alla totalizzazione dei contributi pensionistici anche per periodi anteriori al 1° gennaio 2001, finora precluso dall'Inps in via generale. Redditi professionali. Mercoledì 15 novembre scade per i commercialisti il termine per comunicare alla Cassa il reddito netto professionale ed il volume di affari Iva per il 2005. La Cassa informa che dal settembre scorso é attivo il servizio on line «SAT2006 PCE» per l'autodichiarazione in via telematica e per il pagamento delle eccedenze contributive. Oltre alla comunicazione relativa ai redditi, i commercialisti devono scegliere anche l'aliquota del contributo soggettivo che intendono versare per il 2006, all'interno di un ventaglio tra il 10% e il 17%. Il versamento, totalmente deducibile, concorrerà al calcolo della futura pensione. Più sarà alto il «montante» dei contributi, maggiore sarà l'importo dell'assegno.
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