martedì 11 giugno 2013
Matteo pensa: «Così si procura un sacco di guai». Guarda Andrea. Sanno che toccare il tema del pane dal cielo, la manna di Mosè, significa attaccare il cuore del Libro. Ed è in quel momento che Andrea sente quel che non aveva mai immaginato di sentir dire.«I vostri padri hanno mangiato il pane disceso dal cielo nel deserto, e sono morti. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo…».Ha gli occhi accesi. Ma la voce si è fatta meno ripida, sembra quasi che stia rivolgendo una specie di supplica. «E il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo…».I sacerdoti e gli scribi si alzano di scatto. Uno di loro afferra il proprio bastone con durezza, si rivolge agli altri: «Vuol darci la sua carne da mangiare?». Si alzano risate, offese. Un uomo accanto ad Andrea sbraita come un forsennato. Gesù, con un volto stranamente rasserenato dice scandendo le parole, forte e in un grande abbandono: «Se non mangiate la mia carne e non bevete il mio sangue non avrete in voi la vita…». Le ultime parole sono quasi coperte dalle offese. Andrea guarda il Nazareno che ha il viso sereno e stravolto. Ha detto quel che gli si rompeva dentro. Un sorriso lieve come di partoriente, di uno ormai dentro al gorgo della battaglia. Bartolomeo seduto piega il suo corpo possente, si prende la testa tra le mani.
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