mercoledì 1 luglio 2015
El Orejón è un minuscolo villaggio nel cuore dell'Antioquía, nel centro della Colombia. Ci vivono 25 famiglie che, però, fanno fatica a frequentarsi. Attraversare i corridoi sterrati della comunità per andare da una casa all'altra è troppo pericoloso. Perché – come dice la gente – «ci sono più mine che persone». Proprio per questo, governo e miliziani delle Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia (Farc) hanno scelto come il luogo come laboratorio del primo esperimento di sminamento congiunto. Mentre la guerra ultra-decennale prosegue altrove, in questo frammento di nazione, da oggi, militari e guerriglieri lavoreranno fianco a fianco per ripulire il terreno, saturo di ordigni. La Colombia è il terzo Paese al mondo, dopo Cambogia e Afghanistan, con più vittime a causa delle mine: 11.140 dal 1990, quando è stato creato il registro, 119 da gennaio, in media una ogni 36 ore. Quella in corso a El Orejón è una sorta di “prova generale” della pace che si sta negoziando da oltre due anni all'Avana. Là le due delegazioni si sono accordate per realizzare il programma umanitario di sminamento. Dopo alcuni mesi di attività preliminari, ora si entra nella fase operativa. Le Farc indicheranno la posizione dei campi minati e dei singoli ordigni. Agli artificieri dell'esercito, il compito di disinnescarli. «Proprio mentre il processo di pace sta vivendo il suo momento più critico, con la fine del cessate il fuoco unilaterale della guerriglia, il nostro lavoro insieme a El Orejón può contribuire a rilanciare il dialogo», ha spiegato il generale Rafael Colón.
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