mercoledì 14 luglio 2021
C'è chi ha proposto che l'11 luglio, dopo la vittoria degli europei, diventi festa nazionale, ma in verità dovrebbe diventare la festa dell'Europa perché quello è il giorno dedicato a san Benedetto, che ricostruì dalle macerie una civiltà. C'è un'analogia con i giorni nostri, se penso che a Campiglia Cervo, nel Biellese, Barbara Varese in tre anni ha ricostruito un borgo, quello di Oretto, dedicato alla bellezza. Ci sono stato nel week-end, felice di tornare a Oropa – dopo aver seguito la Messa in streaming per l'intero inverno – nell'anno dedicato alla consacrazione alla Madonna, che avviene ogni 100 anni. Anche a Monteu Roero la famiglia Negro ha ristrutturato il "Casot" in cima alle colline di vigne di arneis e don Dino (fratello del patron Giovanni), arciprete del Duomo di Alba, ha inaugurato quel sito di ritrovo con la benedizione. Fede e lavoro: nel tempo di una nuova ricostruzione la novità si chiama colleganza, alleanza fra colleghi, ma anche fra generazioni se è vero che i più giovani sanno farci vedere ciò che spesso noi adulti non vediamo più. Barbara ha investito sulla vecchia casa dei nonni in quel paese dimenticato della Valle Cervo perché ha scoperto che i suoi figli amavano ritirarsi là. E con coraggio ha creato un relais, La Bùrsch, con 5 suite, spazi all'aperto, sale giochi e un ristorante condotto da un team di giovani sotto i 30 anni. Di fronte a lei, in quella valle, un altro ragazzo di 36 anni si è messo ad allevare le api e insieme ha deciso di ristrutturare il maniero di famiglia. Si è presentato a Barbara con una bottiglia di vino, come si fa tra vicini di casa, per un gesto che è un programma: far rinascere la valle, ricreare economia, attrarre persone per far conoscere in un microcosmo tutta l'eccellenza locale: il Ratafià, l'acqua più leggera d'Europa che sgorga a Graglia (Lauretana), i formaggi del caseificio Mazzucchetti a Sagliano Micca, il miele di Andrea Vaglio di Biella che ha ricevuto riconoscimenti importanti. Se tutto ciò viene inserito in un progetto di colleganza, come insegna il professor Massimo Folador, gli statuti di chi crea un'azienda d'ora in poi dovrebbero indicare il "beneficio comune", dove tutto si potenzia. E la politica, se sposa seriamente la sussidiarietà, dovrebbe solamente facilitare questa ricostruzione civile che, ancora una volta, non nasce da una programmazione ma da un'indomita passione italiana.
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