Una vita di segni «prodigiosi» Fu riformatrice tra le clarisse
mercoledì 6 marzo 2019
La vita di chi vive nella fede è costellata di "prodigi", segni che ci ricordano come Dio accompagni in ogni passo l'umanità nella storia. A santa Coletta Boylet, mistica e riformatrice, la tradizione attribuisce numerosi di questi segni, espressione di un'esistenza vissuta immersa nell'amore divino ma anche aperta al mondo. Il suo nome viene da Nicoletta, perché all'intercessione di san Nicola gli anziani genitori attribuirono la sua nascita. All'età di 18 anni iniziò il suo percorso tra le beghine e poi tra le terziarie francescane. Nel 1406 divenne clarissa: si sentiva chiamata a una riforma della congregazione di santa Chiara e per questo ricevette il mandato da Benedetto XIII, che le impose il velo a Nizza. La sua opera, non priva di ostacoli, portò alla nascita di 17 monasteri. Morì nel 1447 a Gand.
Altri santi. San Marciano di Tortona, vescovo e martire (II sec.); beata Rosa da Viterbo, vergine (1233-1251).
Letture. Mercoledì delle Ceneri. Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18.
Ambrosiano. Qo 4,17-5,6; Sal 65; Mc 12,38-44.
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