venerdì 28 febbraio 2014
Ieri qui (p. 22: "La Tirana di Zef… risorto dai lavori forzati") Giovanni Ruggiero su padre Zef Filumi, dal 1948 vent'anni di torture e prigione a Tirana: «colpevole» – nero su bianco in sentenza – «della Notte di San Bartolomeo in Francia» (1572!) e di «impedimento del progresso della scienza perseguitando e bruciando sul rogo scienziati» come «Galileo e Giordano Bruno»! La sua storia è in un libro, "Il sangue di Abele". Zef poi morì a Roma nel 2007: a Tirana non c'era più il regime di Enver Hoxha, il più radicale ateismo dei sistemi comunisti. Sempre ieri "Il Manifesto" (p. 10: "Il successo di una religione nascente") elogia un "saggio" la cui «tesi di partenza è che il cosiddetto "cristianesimo delle origini" sia un mito costruito a uso e consumo degli "agenti" del nascente "campo religioso" cristiano a partire dal I secolo». Tesi anche di arrivo: «Gesù non è stato il fondatore di una nuova religione, ma solo il promotore di un rinnovamento interno al giudaismo». Poi, molto poi, nascono cristianesimo e Chiesa, ove «il seguace di Gesù non si occupa semplicemente del mondo, ma lo occupa». Dunque: un imbroglio storico, invenzione dei preti. In fondo proprio Enver Hoxha aveva ragione, vero?
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