mercoledì 8 ottobre 2008
Ieri da "Repubblica" (domenica, p. 7) citavo uno "schiaff(ett)o" al Presidente Napolitano: non aveva ricordato al Papa che in Italia c'è "pluralismo"! Stesso giornale, ecco l'inizio di p. 18 di ieri: «Il Sinodo dei vescovi di tutto il mondo parte con uno schiaffo a Papa Ratzinger». Par condicio, o pari incapacità di capire? Sono giorni di coincidenze. Lunedì ("Stampa", p. 1) il matematico d'ordinanza raccontava di avere anche lui "un sogno" come Martin Luther King che però, da "pastore", lo aveva di carattere inesorabilmente "religioso". Lui no! Il suo "sogno" è «una fede laica in grado di strappare alla disperazione un sorriso di speranza» per tutti, ed è «sogno di fratellanza». Benissimo, ma per essere "fratelli" ci vorrà un "padre" comune. Ce n'è uno davvero "laico"? Forse sì, se ci si intende sul termine, che per coincidenza in questi giorni vede accomunati di fatto Nicolas Sarkozy, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Joseph Ratzinger. A proposito: proprio questi, l'altro giorno ha dato una sua interpretazione del momento burrascoso attraversato: «I soldi sono nulla, le banche crollano, l'unica roccia è Dio»! E di più: sempre ieri, sempre "Repubblica" (p. 1) Aldo Schiavone segnalava questa parola papale come antidoto all'"ubriacatura da ipermodenizzazione" e " lo giuro, pura coincidenza! " mi capita in mano il solenne discorso su "La Libertà perpetua" di Giosué Carducci (proprio lui!), il 30 settembre 1894 "Al Senato e al popolo di San Marino": «Ove e quando ferma e serena rifulge l'idea di Dio, ivi e allora le città surgono e fioriscono. Sì, o cittadini, Dio fu col principio della nostra repubblica». Senza schiaffi: pensiamoci su.
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