venerdì 20 ottobre 2017
È stato denominato Ipm, acronimo di "Insieme possiamo migliorare" che è molto più d'un titolo o una sigla. È l'ambizione del progetto messo assieme a sei mani dal Centro calabrese di solidarietà, dalla Caritas dell'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e dall'Istituto penale minorile del capoluogo calabrese. Fianco a fianco, per i prossimi dieci mesi punteranno su un cammino di formazione, analisi e presa di coscienza dei minori aiutati da operatori formati ad affrontare le loro difficoltà.
Fondamentale sarà l'impegno della realtà imprenditoriale oltre che sociale cittadina, la quale dovrà fare la sua parte per aiutare a contrastare il fenomeno della criminalità giovanile. Il progetto, seguito da vicino dall'arcivescovo Vincenzo Bertolone e finanziato coi fondi dell'8xmille, si articola in quattro sezioni: comunità, cambiamento, lavoro e formazione. Gli operatori saranno impegnati in un iter di formazione continua in ambito penale, oltre che a coinvolgere e sensibilizzare le comunità parrocchiali sui temi della devianza e della condizione carceraria dei giovani detenuti. Ogni settimana, poi, gestiranno uno spazio d'ascolto con le famiglie dei ragazzi autori di reati. Laboratori psicopedagogici aiuteranno i minori a raccontarsi e manifestare le loro ansie con la certezza d'essere ascoltati senza pregiudizi. Alla fine dei dieci mesi, concluso il percorso, due di loro avranno altrettante borse lavoro in aziende locali. Perché non c'è speranza senza occupazione, senza normalità.
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