Custodì la memoria dell'eredità di Pietro
martedì 26 aprile 2022
Non fu di certo facile l'eredità che fu affidata a san Cleto, terzo Papa dopo Pietro e Lino. La Chiesa era un ancora un piccolo virgulto, una pianta appena spuntata, alimentata ancora dai testimoni diretti della vicenda di Gesù. Di certo Cleto sapeva che la memoria andava coltivata per costruire il futuro: a lui, infatti, viene attribuita la costruzione di un'edicola sepolcrale lì dove fu sepolto Pietro negli Orti vaticani, che allora erano giardini, campi e terreni incolti. Di origine ateniese e Pontefice tra il 79 e il 90 circa, a lungo è stato "sdoppiato" in due diverse figure: Cleto e Anacleto, che nel Martirologio Romano avevano due feste distinte (la seconda era il 13 luglio). Grazie agli studi moderni basati sulle ricerche di Louis Duchesne, l'errore è stato correto: Cleto altro non è, infatti, che l'abbreviativo di Anacleto. Gli viene attribuita anche una disposizione che non permetteva agli ecclesiastici di tenere i capelli lunghi: anticipazione, forse, di quella che divenne la "tonsura ecclesiastica". Dall'anno 81 in poi, dopo gli anni di relativa pace sotto Vespasiano e Tito, dovette affrontare anche la persecuzione anticristiana scatenata da Domiziano.
Altri santi. San Raffaele Arnaiz Baron, religioso (1911-1938); beato Stanislaw Kubista, martire (1898-1940).
Letture. Romano. At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7-15.
Ambrosiano. At 3,1-8; Sal 102 (103); Gv 1,43-51.
Bizantino. At 4,4-10; Gv 3,16-22.
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