giovedì 27 dicembre 2012
«Quando gli economisti raccontano favole» scrive Luca Gallesi introducendo il suo libro C'era una volta… l'economia, «è giunto il momento di rivolgersi alle favole». Il Gatto e la Volpe spiegano, forse meglio di tanti studiosi, cosa capita a chi crede di poter moltiplicare i risparmi senza fatica. Per non parlare delle maledizioni che puniscono gli avidi della tradizione favolistica, da Esopo a Harry Potter. Ma è soprattutto in due capolavori moderni della letteratura per ragazzi che, secondo Gallesi, si trovano le riflessioni più acute e brillanti: il Mago di Oz e Mary Poppins. Ambientati durante le crisi che alla fine dell'Ottocento e negli anni Venti del Novecento misero in ginocchio l'economia statunitense e quindi quella mondiale, entrambi «forniscono, più di serissime e impettite trattazioni, gli strumenti per capire l'eterna lotta tra Oro e Lavoro, tra chi si guadagna il pane con le proprie forze e chi specula sulla fatica altrui». Per esempio Mary Poppins, «figura scossa dal vento», contrasta immediatamente l'equilibrio contabile del «dare e avere» quando si installa come bambinaia nella casa londinese del bancario Mr Banks. «Starò finché cambia il vento» dice, e con i suoi modi poco ortodossi contribuisce al cambiamento, dimostrando quanta verità ci sia in questa frase di John Ruskin: «Nelle equazioni umane vi sono elementi morali che sconvolgono tutti i calcoli».
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