venerdì 16 marzo 2012
I"cipressi" e le "urne"? Foscolo e la civiltà nata con il rispetto – addirittura il culto – dei defunti? Finito… Oggi è il 16 marzo: 34 anni dal rapimento Moro e dall'eccidio di via Fani. Ieri all'edicola grande poster pubblicitario con celebre foto di Moro, camicia bianca nel covo Br: «Scusate, di solito vesto…». Segue nome di una casa di moda e grosso annuncio: «Moro vivo fino al blitz inglese…». Irrisione di Moro e, cronaca viva, del povero Lamolinara vittima in Nigeria… Basta? Neppure per sogno! In tv si reclamizza di continuo una satira super con l'immagine di una povera ragazza nota per l'esibizione delle sue bellezze senza veli e morta misteriosamente parecchi anni fa. Ridendo su tutto, tra divertimento e cinismo la voglia di stupire arriva a sorprese impensabili. L'altro ieri sul "Foglio" (p. 2: «Benedizione e terrore delle piscine di Lourdes di nuovo a rischio chiusura»), con mix di vantate devozioni personali, nostalgie preconciliari e giochi di parole, una firma femminile rievoca la vicenda di santa Bernadette Soubirous e del santuario descrivendone l'atmosfera testualmente con «sciatti ora pro nobis insidiati da turbo folk cattolico schitarrato da ferventi giovanotti essudanti testosterone»… Poi l'elogio del Salve Regina «finalmente in latino, dopo il rosario trilingue», e infine nelle piscine le «60 o 70 donne bagnine… e le donne denudate col reggiseno» con sconsolato annuncio finale (chissà se fondato?) che esse saranno chiuse per sempre: «mai più la vertiginosa sorpresa di tante indistinguibili donne… e ogni volta… per me c'era Dio»! «C'era»? Se è per questo c'è ancora, lì e «in ogni dove», con buona pace di ogni cinismo, allegro o triste che sia.
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