domenica 19 febbraio 2012
Il primo numero di quest'anno di quell'«almanacco della scienza» positivista, radicale ed evoluzionista che si chiama MicroMega, è tutto dedicato all'"homo sapiens" o, meglio, «all'avventura della "scimmia nuda" che tutti noi siamo e che avrebbe potuto non accadere mai». A parte quell'«avrebbe» invece di "sarebbe", assai poco consono a un «homo sapiens», sorvolando la presa in giro di Dio che funge da conclusione dei dieci articoli scientifici della rivista e al di là di quella «scimmia nuda» che i redattori hanno fatto bene, con quel «tutti noi», a restringere a se stessi, questa volta MicroMega presenta una novità interessante. È la «caduta definitiva del paradigma unilineare che interpretava la nostra storia naturale come una carrellata di stadi di progresso». Era questa, come si sa, la tesi evoluzionista del povero Darwin, che ora viene messo dietro la lavagna su cui il prof. Telmo Pievani, filosofo della scienza alla Bicocca di Milano, disegna la nuova teoria (descritta, bisogna riconoscerlo, in modo avvincente) come storia di una pre-umanità molto plurale quanto a specie e sottospecie di «ominini» e sbattuta di qua e di là dal «potere delle circostanze storiche e geografiche» fin quando, come attraverso un vaglio naturale e temporale, una varietà superstite (non necessariamente la migliore) ha ripopolato il mondo. Non ci si azzarderà, qui, a valutare né a contestare la nuova tesi, che resterà in ogni modo non scientificamente provata, perché non ripetibile. Ci si accontenterà di vestire il lutto per la sepoltura della teoria darwiniana del "caso" e del "più forte", ma soprattutto del dogma odifreddiano secondo cui l'unica certezza di verità è quella che ci viene data dalla scienza.

CINQUANT'ANNI – 1
Sulla Komsomolskaia Pravda – secondo ciò che riferisce il Corriere della sera (martedì 14) – il capo del governo russo, Vladimir Putin ha scritto un articolo in cui, poiché «la Russia rischia di trasformarsi in uno spazio vuoto» per causa del continuo calo demografico del Paese, lo stesso Putin s'impegna a «far nascere 50 milioni di russi» promuovendo politiche di sostegno alle famiglie, al ritorno degli emigrati e all'immigrazione. Tace sugli aborti, che in Russia sono almeno 1.200.000 l'anno. Attualmente la popolazione è di 143 milioni di abitanti e secondo gli esperti nel 2050 si ridurrà a 107 milioni. Senza gli aborti, in 38 anni nascerebbero almeno 45 milioni di giovani e nel 2050 la popolazione arriverebbe (107+45) a 152 milioni di russi.

CINQUANT'ANNI – 2
Come sarà l'uomo tra 50 anni, nel 2062, quando la cometa di Halley passerà vicino alla Terra per l'ennesima volta ogni 76 anni? All'Unità, che gli ha posto questa domanda, un astrofisico risponde: «Ora stiamo capendo sempre meglio il funzionamento del cervello. Penso proprio che sia più vicina di quanto si pensi la possibilità di scaricare il contenuto del nostro cervello su un chip o di portarci una chiavetta Usb che si aggancia dietro l'orecchio e contenga una montagna di informazioni». Molto più probabile un piercing.

SCAMBI DI CONSONANTI
Il "matrimonio" della deputata Paola Concia con Ricarda Trautman, che è tedesca, è avvenuto nel municipio di Francoforte, perché – scrive l'Unità – in Italia non si poteva «cerebrale». Davvero: una cosa cerebrale. Attenti agli scambi di consonanti.
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