martedì 17 ottobre 2017
Francesco alla Fao sulla immigrazione, ieri, e (“Stampa”, pp. 1 e due interne) grande spazio sul rapporto tra Chiesa e società in Italia proprio sul tema immigrazione. Titolone: «La Cei ha cambiato rotta: meno soldi per le chiese, si investe sull'accoglienza». A prima vista quel “si investe” passa via, ma se ci pensi un po' risulta per lo meno ambiguo. Un “investimento”, salvo si tratti di investimento stradale, in genere serve per accrescere il patrimonio. La Chiesa italiana accresce qualcosa “investendo sull'accoglienza”? A prima vista rispondi “No”, salvo... Salvo un piccolo particolare: “investendo” sull'accoglienza di poveri italiani e di altra origine la Chiesa mostra con i fatti di avvicinarsi di più al modello unico dell'intera realtà cristiana, cioè la parola di Gesù Cristo, nel caso «Ero povero e mi avete sfamato», «Ero straniero, e mi avete dato ospitalità» di Matteo 25. Chiarito questo, è merito dei colleghi, Giacomo Galeazzi e Andrea Tornielli, per questa ampia indagine arricchita all'interno (intera p. 11) da altri articoli sulla “Galassia solidale cattolica”, ove trovi le somme messe a disposizione della carità concreta, tra “l'Obolo di San Pietro” in crescita, la realtà dell'“Otto per mille” e, con un'intervista a Nunzio Galantino, vescovo segretario Cei – «Aiutiamo tutti, specialmente gli italiani» – un resoconto preciso: «Restituiamo l'otto per mille moltiplicato undici volte»! Bella impresa, arricchita nell'Edizione di Torino (p. 44) dall'annuncio di un Convegno al Circolo dei Lettori su «Il linguaggio del Papa, moderno è spiazzante ci costringe a pensare»: così Gian Enrico Rusconi. E allora? Chissà che diranno altri illustri o meno illustri colleghi, fissati assertori seriali che “la Chiesa di Francesco”, che poi è la stessa Chiesa di Benedetto, tradisce tutto e tutti? La loro è un'offesa alla “verità”, anche se la si sventola nel titolo...
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