sabato 20 luglio 2013
Ancora sulla Chiesa: quella di Francesco davvero "diversa" rispetto a quella del passato? Sì e no. Dipende da cosa si intende per Chiesa. Se è l'essenza di essa, la Chiesa la cui "pietra" è Cristo (I Cor. 10, 4), fondata sulla testimonianza degli Apostoli, da Pietro in poi, allora non c'è diversità. Se invece si intende la realtà storica, delineata da persone diverse, culture diverse, tempi diversi, esigenze diverse, allora è certo che la diversità esiste. Un esempio immediato ieri, prima pagina de "L'Osservatore", quattro foto e questa apertura: «Sempre più drammatica in Siria l'emergenza profughi». Lì accanto: «Africani senz'acqua». Sotto: «Verso la ripresa dei negoziati tra israeliani e palestinesi». Ancora: «Tre bambini iracheni dilaniati da una mina» e «Papa Francesco e i giovani del Brasile», in vista del prossimo viaggio per la Gmg. Un "Osservatore" molto diverso da molti del passato, anche recenti? Certo. Ma che diversità è? Di prospettive o di sostanza? E la risposta come per magia è immediata. Lì sotto, a chiusura di pagina una celebre foto storica: «Il 19 luglio 1943 gli aerei alleati bombardavano la città. E Pio XII abbracciò Roma ferita». Tra l'altro questo fatto, e il cielo blu che improvvisamente si oscura per centinaia di aerei scintillanti come squali al sole che passavano rombando lassù, in alto, e poco dopo la notizia da San Lorenzo, è uno dei miei primi ricordi d'infanzia… Chiesa diversa? Sì, ma che abbraccia sempre – stesse braccia nella fede – l'umanità ferita, e che porta un annuncio – «anche con le parole», come dice Francesco, ma non solo – che è di speranza e vita nuova. Basta, vero, anche solo questa prima pagina? Chi volesse andare avanti, ieri ne aveva ancora altre sette…
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