martedì 6 luglio 2010
Domenica ("Stampa", p. 1) titolo: «Per i cristiani è l'ora dell'umiliazione». Firma cattolica e stimata sull'«ora di fatica e sofferenza dei cattolici e della loro Chiesa», umiliati di fronte al mondo per i drammatici scandali della pedofilia tra alcuni membri del clero. Al riconoscimento che veri nemici della Chiesa sono i peccati dei cristiani " lo ripete spesso il Papa " segue il richiamo all'esempio di Cristo e degli Apostoli: «solo quando si è umiliati si inizia a conoscere l'autentica umiltà». Con conclusione: «è l'ora di scegliere il silenzio" accettare offese e tradimenti senza cessare di credere agli uomini"». Ieri poi ("Corsera", p. 1) altra firma cattolica stimata si rallegra per l'incontro di Benedetto XVI con i detenuti del notissimo carcere "inferno" di Sulmona, leggendovi la preferenza per poveri e ultimi, i "piccoli" disprezzati da tutti, però quelli cui Gesù stesso dice che "è rivelato" il Vangelo (Lc 10, 21) poi nei secoli testimoniato fino a Giovanni XXIII e Paolo VI a Regina Coeli, a Giovanni Paolo II che chiese invano un'amnistia giubilare, e ora a Benedetto: veri segni della preferenza per gli ultimi. Questo il titolo: "Se la Chiesa dei piccoli comincia a ritrovarsi". Che dire? Perfetti, con due postille. Prima: l'umiltà è necessaria ed è evangelico porgere l'altra guancia, ma Gesù schiaffeggiato ha anche chiesto ragione di quello schiaffo. Se lo schiaffo diventa ingiusto, anche la mitezza che replica è umiltà doverosa. Seconda: ma davvero «la Chiesa dei piccoli» (da Francesco a Teresa di Calcutta") si era persa, e preti pedofili e/o affaristi erano "la" realtà della Chiesa, cancellando tutto? Insostenibile.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI