giovedì 24 dicembre 2009
Chi strilla non chiarisce mai, e chi spara intorbida l'acqua. Alla chiarezza serve equilibrio, ma senti tanti strilli contro Pio XII, tutti costruiti sulla prima pietra di una calunnia del 1963 (!) urlata su mandato provato del Kgb sovietico da un teatrante tedesco col suo «Il Vicario». Prima di allora non solo nessuno aveva accusato Pio XII di aver danneggiato gli ebrei vittime del razzismo nazifascista, ma fin dal giugno 1945 leader religiosi ebraici, a partire dal rabbino capo di Roma Israel Zolli, e politici israeliani come Ben Gurion e Golda Meir lo avevano elogiato. Del resto in piazza san Pietro, la prima domenica dopo l'arrivo degli americani a Roma, a dir grazie a Pio XII c'era una folla con tanti ebrei riconoscibili dalla kippàh e anche tante bandiere rosse. Piccolissimo, c'ero anch'io. Perciò ("Repubblica", ieri, p. 19) spiace leggere accuse prese da «archivi britannici». Infatti si sa che Usa e Gran Bretagna, pur conoscendo da sempre l'esistenza dei lager di sterminio, non denunciarono la cosa, né la ostacolarono bombardando le linee ferroviarie che portavano milioni di vittime alle camere a gas o alla morte per freddo e stenti. Arricchivano gli archivi" Fa dunque piacere sempre ieri ("La Stampa", p. 1) leggere la saggezza pacata di Arrigo Levi, testimone di quei tempi e certamente anche vittima di essi, che invita alla pazienza ed al dialogo che non strilla, ma approfondisce fatti e motivazioni, cerca documenti e prove, allarga gli orizzonti e favorisce ciò che può " ed è tempo, ormai " fare chiarezza, senza invasioni di campo e isterismi di sorta. Comunque dono di amicizia e stima. Auguri!
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