martedì 9 aprile 2019
Se fossi Andrea Agnelli mi batterei per l'abolizione della Var che ormai è diventata un immondezzaio dove ogni settimana, ad ogni partita, si scarica una Juventus fatta a pezzi dai media - anche quelli un tempo prestigiosi - e dai social, da sempre, invece, una nauseante discarica. Sto provando - e chiedo scusa - a capire la sensibilità del presidente juventino, così poco Agnelli quando al gol abbraccia Nedved e s'avvinghia alla compagna, ricordando suo padre Umberto ch'era un ultrà elegante (ossimoro?) capace al massimo di esibire l'aura del potere per illuminare il popolo bianconero che da sempre non appartiene a un club ma a una azienda. Non a caso l'Avvocato fu rimosso dalla presidenza per aver messo a rischio la salute della Fiat acquistando il costosissimo Vialli. Umberto non avrebbe tollerato che la macchina del fango lavorasse per infamare la sua Juventus dal giorno in cui un gruppetto di umarell l'ha messa al mondo. «Uno strumento per aiutare la Juve, non c'è più Moggi, agli arbitri ci pensa lei». Oggi la conferma degli stercorari che parlano apertamente di corruzione arbitrale e non s'accontentano di dire «c'era un rigore contro la Juve, l'arbitro non l'ha dato neanche dopo l'esame Var: perché?». Seminando sospetti. O cavandosela col dire - come un tempo - che la Juve è cosí forte che non ha bisogno di aiuti. Ma gli haters non si fanno imbonire, sputano la loro rabbia di perdenti. E non oso pubblicare un florilegio di insulti e di immagini che stanno facendo il giro del mondo infamando anche il Bel Paese non pago di essere scuola di ladri e di mafiosi. Cos'avevano promesso, i signori del Var? Possibile che l'abbiate dimenticato? La tecnologia - dicevano Tavecchio e Nicchi, poi Rizzoli - porterà pace nel calcio, basta con le risse della domenica sera e del lunedì che piacevano tanto a Blatter: la Federcalcio e l'Aia inaugurano un nuovo stile. Daremo lezione all'Europa, al Mondo. Visti i risultati credo che sia nato solo un nuovo business del quale nessuno vuole parlare. Ma torno alla Juve, al giovane Agnelli che possiede una macchina strapotente, trebbiatrice di scudetti e insulti. Ho vissuto le stagioni di Boniperti e di Umberto. Anche in confidenza con gli uomini senza mai celare gli errori della Juventus al punto che ho pagato di tasca mia l'Evento che produsse Calciopoli, il famoso “caso Ronaldo”. Poi, dopo la punizione sportiva, la B quasi invocata, la rinascita affidata ai migliori, dirigenti e calciatori. E adesso devono tutti accettare che i perdenti nati si creino alibi grazie a arbitri ch'erano bravi e sono stati distrutti? L'età mi permette di dire a Andrea Agnelli che fra dieci/vent'anni quando si parlerà di questo clamoroso filotto di scudetti gli archivi di Google vomiteranno anche migliaia di post sulla Juve che vinceva perché gli arbitri la favorivano. Contento Agnelli? Contento Elkann? Signori, questa è la Var.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI