sabato 21 luglio 2018
Raramente la questione giovanile è stata così critica in Italia, e al tempo stesso così "rumorosamente" ignorata dall'agenda politica e dal dibattito pubblico, come in questo frangente storico. È un grande paradosso che ciò si verifichi subito dopo la recente vittoria elettorale di due giovani leader come Di Maio e Salvini, giunta a sua volta dopo ben cinque anni caratterizzati dai due "Governi dei quarantenni" Letta e Renzi. È come se il tema fosse stato svuotato dei suoi significati più profondi e ridotto a una mera questione di "potere generazionale": abbattuta la barriera della gerontocrazia in politica, soddisfatta la sete di potere dei newcomers, il tema è sparito dai radar della politica e dei media.
Eppure l'Italia oggi è ai primi posti in Europa per disoccupazione giovanile, ha un ascensore sociale terribilmente bloccato – dal deficit di merito e dal predominio di raccomandazioni e reti di appartenenza – in cui i figli tendono a replicare il mestiere dei padri, soffre di un sistema universitario sganciato dal mondo delle imprese, non offre un sistema del credito in grado di finanziare le buone idee e le nuove iniziative imprenditoriali.
In questo scenario voglio segnalare un soggetto che naviga controcorrente, cercando di riaccendere i riflettori del Paese sulla condizione dei nostri ragazzi e lanciando iniziative e proposte di qualità. Mi riferisco al Forum Nazionale Giovani, presieduto dalla capace e battagliera Maria Cristina Pisani, che rappresenta oltre 80 associazioni e circa 4 milioni di giovani italiani. Oggi il Forum ha un interlocutore istituzionale di livello, che al di là della delega formale sulle politiche giovanili ha grande peso nelle scelte politiche del Governo: è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora. Insieme – Spadafora e Pisani, nei rispettivi ambiti – dovranno affrontare un'agenda di interventi impegnativa e decisiva, quale quella tracciata proprio dal Forum Giovani. A partire dall'ampliamento del diritto allo studio, in un Paese nel quale solo il 9% degli studenti beneficia di una borsa di studio, rispetto al 27% della Spagna e al 30% della Germania. Una differenza abissale in termini di opportunità per i più meritevoli che non provengono da famiglie agiate. Di grande importanza anche la riforma dei Centri per l'Impiego – che compare in evidenza nel Contratto di Governo – che secondo il Forum dev'essere trasformata in agenzia (sulla base del modello tedesco) in grado di offrire interventi a 360 gradi, per accompagnare i nostri ragazzi nell'accesso al lavoro. Altra proposta cruciale del Forum, anticipata peraltro da chi scrive nei suoi saggi, è l'istituzione di un Fondo rotativo pubblico a garanzia del micro-credito per sostenere l'alta formazione dopo la laurea.
L'attivismo del Forum, al di là degli esiti concreti che potrà avere, contiene in sé un messaggio fondamentale. Sono gli stessi giovani gli unici che possono determinare realmente il loro futuro, a livello individuale e collettivo.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: