sabato 14 maggio 2005
Tra stupidità e malafede. Per giorni e giorni "Libero" ha riempito colonne sui "gatti" del nuovo Papa, alimentando dicerie e pettegolezzi con supplica in prima pagina, "Caro Papa, porti in Vaticano i suoi due gatti" (3/5), e autoelogio eroico: "Che coraggio il gatto del Papa in copertina"! (11/5). Argomento importante e sconvolgente, ma sarebbe libertà" Sarebbe. Però si dà il caso che proprio il giorno dopo, sempre prima pagina, trovi il solito segretario "radicale libero", che per insultare i cattolici come tali, fa finta di attaccarne un paio, ma ridicolizza proprio il Papa in persona e lo chiama "Sua Gattità". Uno stupido insulto autoprodotto e autopromosso. Lì accanto c'è il ritratto dell'autore, che ride. Se ci pensasse un po', o piangerebbe, o riderebbe di se stesso. Non è solo. Ieri, "Indipendente" (p.3), titolo: "Un sussurro tra le gerarchie: Concilio Vaticano III". Spiegazione: "Papa Ratzinger vorrebbe 'codificare' la rivoluzione portata a compimento da Karol Wojtyla". Mezza pagina su 5 colonne. Ecco l'inizio: "Per ora è solo una voce, un sussurro insistente". Leggi e trovi il nulla scontato in una pioggia di condizionali - "sembrerebbe, si direbbe"" - e fonte strepitosamente precisa: "ambienti della S. Sede". Brodo senza carne: acqua calda. Fanno tutto loro. Non sono soli. Eccone un'altra? Ieri, "Riformista", tra varie perle una speciale: "Benedetto XVI ha scelto di proseguire il rodaggio". Sì: il rodaggio. Non è ancora un Papa in pieno. La prova? "Agli ambasciatori ha letto un testo non suo". Domani "Il Riformista" ci dirà chi è, dal 19 aprile e finora, il Papa vero?
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