venerdì 5 maggio 2017
Di Brigitte Trogneux Macron, futura eventuale première dame francesemente e dannatamente snella – è il famoso paradosso d'Oltralpe: ma come accidenti fanno? – ormai sappiamo tutto: dei suoi molti anni “in più”, dell'ostinato amore per l'ex-allievo Monsieur le Probable President, della grande influenza che ha sempre avuto sul marito. Curiosità legittima: l'uomo che si candida a guidare la Francia sarà anche ciò che la signora, sua compagna e mentora, avrà voluto e vorrà fare di lui. Da Lady Macbeth a Hillary Clinton, tendiamo a raccontarci come eccezione un'esperienza che invece costituisce la norma. Anche nel caso in cui il maternage non sia esplicito, perfino quando la compagna del leader appare discreta e defilata nei suoi tailleur d'ordinanza – forse a maggior ragione – il suo ascendente sarà fortissimo. C'è lei, testimone esclusiva, nel backstage della parata virile. È a lei che l'uomo di potere – tanto quanto quello non-di-potere – consegna le proprie indicibili fragilità e il proprio corpo. Un affidamento, un annidamento che riproduce la relazione tra la madre e il figlio, e che va tenuto convenzionalmente segreto. Un'autorità, quella della madre-compagna, che va misconosciuta ed esorcizzata. Non è insensato quindi, al netto dei troppi pettegolezzi sulla differenza d'età, questo accanito cherchez la femme.
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