martedì 22 aprile 2008
Da noi impazzano i "becilli"" In latino "bacillus" vuol dire bastoncino, dunque non piegabile sempre e comunque, all'opposto di chi è flaccido, molle, e quindi è detto "senza bastoncino", in latino "im-becillus". I becilli, allora, sono quelli che non si piegano mai. I giornali di tutto il mondo sono pieni della sorpresa degli americani, e un po' anche loro, per il Papa in America e all'Onu: «Ci ha stregato», «Ci ha convinti tutti con lo stile e l'onestà», diceva ieri Bill Emmot, dall'alto della sua fama di scrittore e pensatore ("Corsera", p. 2). Va bene, ma che c'entrano i "becilli"? Beh! Sempre "Corsera" ieri (p. 21), rigido come un "bacillo", un professorone, un fisico noto di recente anche come capofila di quelli che non hanno voluto che il Papa parlasse all'Università di Roma, perché "laica", dice in sostanza che anche se è vero che il Papa ha potuto parlare liberamente all'Onu e nelle piazze e negli stadi d'America, in realtà non doveva, esattamente come all'Università di Roma. Non basta: lui ora applaude chi a Genova non vuole che l'arcivescovo Bagnasco " invitato da preside, molti professori e famiglie " visiti una scuola. Insomma: non ha cambiato idea sul tema e nel suo piccolo ci fa sapere che invece gli americani, come anche i quasi 180 rappresentanti dei Paesi delle Nazioni Unite, sono pappamolle e "im-becilli", mollaccioni clericali. Per la verità da noi con lui sono anche giornali noti per la loro tenace "im-piegabilità", laici a 48 carati, che ora fanno l'elenco di quello che il Papa "doveva" dire e fare, e non ha detto e fatto. Becilli nostri: teniamoceli cari!
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