Che brividi la «Matthäuspassion» di Bach tra le vetrate di Saint Denis
domenica 10 marzo 2013
È quasi impossibile passare indenni dall'ascolto-visione del Dvd dedicato alla Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach registrata dal vivo nella cattedrale parigina di Saint-Denis; si rischia infatti di rimanere storditi dalla sconcertante bellezza delle arie, dei recitativi e dei corali che costellano la partitura del Thomaskantor di Lipsia, ma anche inebriati dalla splendida "scenografia naturale" offerta dalle navate e dalle sfolgoranti vetrate che adornano la celebre basilica chiamata ad ospitare quest'esecuzione realizzata sotto la direzione di John Nelson (2 Dvd-Video pubblicati da Idéale Audience e distribuiti da Ducale).D'altronde è proprio questa l'impronta che caratterizza le produzioni firmate Soli Deo Gloria, collana che prende il nome proprio dalla sigla con cui lo stesso Bach firmava le sue composizioni e che si prefigge lo scopo di documentare l'interpretazione dei grandi capolavori del repertorio sacro all'interno degli ambienti più appropriati dove possono far risaltare al massimo livello il loro autentico messaggio artistico e spirituale.Ecco dunque svelato il punto d'incontro tra le architetture sonore edificate dal maestro di Eisenach e quelle gotiche scolpite tra le volte e i capitelli di Saint-Denis, che contribuiscono alla creazione di una suggestiva drammaturgia che lega i vari personaggi coinvolti nella trama degli eventi narrati nella Passione: dallo stesso Gesù (il basso Stephen Morscheck) all'Evangelista narratore (il tenore Werner Güra), da Giuda e Ponzio Pilato al peccatore Pietro (con la sua splendida aria penitenziale «Erbarme dich») fino alle turbae.Il cast di voci soliste, i giovani e sorprendenti cantori del gruppo Maîtrise de Paris e della Schola Cantorum of Oxford, insieme con gli esperti professori dell'Orchestre de Chambre de Paris accompagnati da Christophe Coin alla viola da gamba, sono i protagonisti principali di un lungo viaggio nell'arte e nell'anima, al termine del quale il direttore, evidentemente commosso, saluta e ringrazia uno a uno i suoi compagni d'avventura, cantanti e strumentisti; intermediari di una musica assoluta che nelle alte guglie dello splendido edificio sacro parigino trova il ponte ideale per alzare la propria voce verso il Cielo.
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