mercoledì 6 ottobre 2010
Ieri citavo i "cervelli" che da noi fanno scuola in nome del progresso. Uno è ogni giorno in Tv (Rai) e in pagina a dire che chi è moderno non può fidarsi della Chiesa e deve essere senza religione, anzi contro, e su un paio di settimanali è sempre sotto gli occhi del lettore. Vediamo: ("Il Venerdì", 24/9, p. 107) eccolo dare consigli di lettura raccomandando l'opera di Ambrogio Donini: «Testo di grande rilievo" Qui illustra nascita e sviluppo di varie religioni». Ambrogio Donini? Per decenni docente di Storia del Cristianesimo alla Sapienza, notissimo come marx/leninista convinto, anche stalinista e senza dubbi pure dopo il 1989, scomparso nel 1991. "Grande rilievo"? Ecco la sua "Enciclopedia delle religioni" (Teti, 1977). Per capirne il "rilievo" basteranno tre citazioni: «Gesù il Cristo: leggendario fondatore della religione cristiana, la cui esistenza storica non può essere dimostrata con certezza, diventato "uomo-dio" e mediatore di salvezza nel dogma e nel culto» (p. 208). «L'attendibilità dei Vangeli è pressoché nulla» (p. 209). Ancora: giudizio secco a sigillo di scientificità: «La ben nota massima "la religione è l'oppio dei popoli", che del resto risale a Bruno Bauer, e non direttamente a Marx, appare pienamente valida» (p. 283). Dunque: oggi l'intellettuale "progressista" onnipresente in Tv e in pagina multipla "raccomanda" al popolo dei suoi telespettatori e lettori questi testi di 33 anni orsono. Chi sarà? Mistero! E qualche contraddittorio, così, per par condicio? No! Questa la chiamano "cultura", e la par condicio, che nell'etere e in pagina già vale poco, è solo per la politica.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI