Una mamma e un bambino che sperano in una bussola
domenica 6 marzo 2022

Gloria è una giovane mamma di 28 anni, con un lieve ritardo cognitivo, che ama profondamente suo figlio Davide.

A giugno il bimbo compirà 4 anni e non ha mai conosciuto il papà di cui si sono perse le tracce prima ancora che nascesse.

Da sempre Davide vive insieme con la mamma in una comunità residenziale, il prossimo anno frequenterà l’asilo, ma per ora quando la donna si assenta per andare al lavoro il piccolo resta con le educatrici.

Madre e figlio desiderano essere accolti e supportati nel percorso verso l’autonomia. Un’esigenza così grande e urgente che sono pronti a trasferirsi in altre regioni d’Italia, non avendo alcun legame né vincolo di parentela che li costringa a rimanere in Basilicata, loro terra natale.

Gloria ha un passato di profonda deprivazione educativa e affettiva, con una vita costellata da ripetuti abbandoni. Oggi, con la guida costante degli operatori, sta imparando a prendersi cura del suo bambino e di se stessa.

La ragazza lavora in un agriturismo dove è addetta alle pulizie delle stanze e dove si è contraddistinta per l’impegno e la serietà con cui affronta i compiti che le vengono assegnati. Gloria e Davide hanno bisogno di essere presi per mano e accompagnati nel difficile cammino di chi è solo al mondo, vittime di una vita dura, priva di persone care su cui contare.

Di loro si occupano i volontari di Progetto famiglia, un movimento di volontariato familiare e giovanile impegnato nel campo dell'accoglienza di bambini e ragazzi, nella tutela sociale della maternità, nella cooperazione allo sviluppo, nella promozione della cultura della vita e della famiglia.

Nato in provincia di Salerno agli inizi degli anni '90, il movimento è oggi presente in varie regioni d'Italia e in Africa Occidentale. Una caratteristica che lo contraddistingue è quella di offrire alle famiglie che ne fanno parte un percorso formativo permanente e la possibilità di poter contare sul sostegno da parte di psicologi e assistenti sociali.

Info: Associazione Progetto Famiglia, Marilena: tel. 338.640.8626; advocacy@progettofamiglia.org

Mira vorrebbe solo poter andare a scuola

Mira ha 5 anni e vive nel campo per rifugiati Al Amari, situato a sud della città di Ramallah, in Palestina. Il campo conta 6.500 persone che vivono in condizioni precarie, il 60% di queste ha meno di 20 anni.

La piccola non ricorda di aver avuto mamma e papà vicini perché loro sono divorziati fin da quando lei era molto piccola. Con il padre ha contatti molto saltuari e l’aiuto economico non è sempre assicurato, visto che l’uomo non ha un lavoro stabile.

Mira vive con la mamma, due fratelli e la nonna in una casa piccola e umida. La mamma non ha un lavoro e si appoggia alla famiglia di origine per le spese. La bimba è sveglia, socievole e le piace la scuola materna. Ama disegnare, costruire con i Lego e creare animaletti con la plastilina che trova quando va al centro dove Terre des Hommes offre attività che coinvolgono i bambini piccoli come lei in attività ludiche, ricreative, di arte, danza, ma anche in campi estivi. Senza dimenticare i giovani e le persone più svantaggiate della comunità, offrendo un vero sostegno alle famiglie del campo.

Da grande Mira sogna di diventare una dottoressa, ma le probabilità che possa studiare sono molto scarse, la sua famiglia non può permetterselo, per questo Terre des Hommes cerca al più presto qualcuno che le assicuri istruzione e cure mediche.

Info: Terre des Hommes Italia, tel. 800.130.130; sostenitori@tdhitaly.org

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