Karim, due anni, non può restare ancora in una comunità
domenica 3 luglio 2022

Karim ha quasi due anni e da uno vive in una comunità che gli ha offerto protezione e cura, così importanti per un bimbo trascurato e non al passo con le tappe dello sviluppo.

Oggi però Karim ha bisogno di entrare a far parte di una famiglia vera che possa accompagnarlo nel suo percorso di crescita, sostenendo un processo di attaccamento con gli adulti a oggi ancora non pienamente sicuro e accogliendo le angosce di cui soffre.

Di buona costituzione, come lo definiscono gli operatori che si occupano di lui e che cercano al più presto due genitori affidatari, Karim gioca e socializza con i coetanei, incontrando il padre in spazio neutro ogni quindici giorni. La figura paterna, va precisato, rimarrà comunque presente nella vita del bimbo anche durante l'affido.

Il servizio sociale di Cinisello è alla ricerca di una famiglia, con o senza figli, a Milano o in provincia. E fa una precisazione: occorre trovare un nucleo che sia disponibile a intraprendere un percorso che, vista la trascuratezza a cui è stato esposto Karim, sia disposto ad affrontare anche eventuali incognite legate alla sua crescita.

Da parte degli assistenti sociali verrà preso l’impegno, oltre che a stare vicini alla famiglia affidataria, anche di sostenere i rapporti tra Karim e il padre biologico.
Info: Servizio affidi ambito Cinisello Balsamo, email: servizio.affidi@insiemeperilsociale.it

Per Layer, 7 anni, vivere in un tukul è dura
Layer ha sette anni e vive nel villaggio di Abara in Sud Sudan, nella contea di Magwi.

I suoi genitori non sono in grado di occuparsi di lei per problemi personali così la bimba abita con i sei fratelli in casa della nonna, un “tukul” (tradizionale abitazione africana in bambù, foglie di palma e argilla) privo di elettricità e acqua corrente.

Per procurarsi l’acqua, Layer e i fratelli devono recarsi al pozzo che dista dieci minuti a piedi da casa.

La nonna è contadina e provvede ai nipoti con il lavoro agricolo, talvolta aiutata nei campi o sostenuta economicamente dal figlio maggiore. Tuttavia, i guadagni non sono sufficienti a coprire le spese mediche e le tasse scolastiche. Layer frequenta la seconda elementare, ama la danza e sogna, un giorno, di poter diventare infermiera.

Grazie al programma di sostegno a distanza, l’ong Avsi avrà modo di sostenere la bambina con il pagamento sia delle tasse scolastiche che delle spese mediche e l’accompagnerà in tutto il suo percorso di crescita, affiancandole un educatore che la assista in caso di bisogno.

Layer riceverà anche il materiale necessario per gli studi (libri, quaderni, cancelleria), la divisa scolastica e un kit per l’igiene personale.

Inoltre, al fine di garantirle una crescita e uno sviluppo armoniosi in un ambiente sereno, Avsi provvederà a sostenere la sua famiglia e i suoi compagni della scuola primaria di Araba mediante un lavoro coordinato con gli insegnanti.
Avsi si è stabilita come ong in Sud Sudan nel 2005 dall’Uganda settentrionale (Kitgum), durante la guerra civile, per sostenere la popolazione sudanese di fronte ai conflitti, le malattie e la fame.

Dal 2006 ha avuto inizio il programma di sostegno a distanza, in un primo momento nella scuola primaria di Chahari e successivamente in numerosi altri istituti. Finora, in virtù del buon rapporto instauratosi tra lo staff di Avsi, gli insegnanti, le autorità e le comunità locali, hanno beneficiato del programma oltre 600 bambini e ragazzi.
Info: Giulia Bossi, coordinatore Sad, tel.: 346.6355582; www.avsi.org





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