Due genitori affettuosi per il piccolo Simone
lunedì 9 aprile 2018

Simone è molto triste “a causa del prolungarsi dell’attesa di una mamma e di un papà sportivi con cui fare tante cose insieme”, scrivono i giudici del Tribunale per i minori di Milano a proposito di un bambino di sei anni e mezzo che deve essere inserito al più presto in una famiglia adottiva. Un nucleo possibilmente “accogliente”, “aperto”, “con figli già grandi”, si legge nell’appello per Simone inviato alla nostra rubrica.

Il bambino frequenta la prima elementare e ha un insegnante di sostegno che lo segue. Le sue condizioni fisiche sono definite “buone” e la crescita adeguata alla sua età. Vivace, socievole, scuro di carnagione, avrà sempre bisogno di essere accompagnato verso l’adolescenza “anche con l’aiuto di terapie che gli sono necessarie”.

Si cerca una famiglia che abbia come caratteristiche quelle di essere serena, affettuosa, comprensiva, amante degli sport, magari l’atletica, che il bambino predilige, e che lo porti a fare lunghe passeggiate in bicicletta.

Simone infatti diventa un altro bambino quando sta all’aria aperta o quando è in compagnia degli animali. “Sarebbe opportuno – scrivono i giudici milanesi – che la famiglia potesse rivolgersi agevolmente ai servizi specialistici per le terapie e i controlli necessari al piccolo, quando necessari, aiutandolo a superare le esperienze dolorose che ha vissuto in passato”.

Info: la famiglia interessata all’adozione può inviare i propri dati e numero di telefono al Tribunale dei minori di Milano, dottoressa Testero, e-mail: cancelleriaadozioni.tribmin.milano@giustizia.it

Roberto è disorientato e troppo solo

Roberto ha 11 anni e frequenta la prima media con scarso profitto. È un ragazzino sensibile ed intelligente. Vive in comunità da oltre un anno perché i suoi genitori litigavano in continuazione e lo trascuravano anche a causa delle loro problematiche psichiatriche. Roberto sta attraversando un periodo di profondo disorientamento rispetto al suo futuro e fatica a tollerare le frustrazioni che a esso si accompagnano. Passa molto tempo da solo. Desidera avere un posto sicuro e stabile come suo fratello, già inserito in una famiglia affidataria, dove possa trovare degli adulti che si prendano cura di lui. Roberto ha bisogno di genitori affidatari accoglienti e rassicuranti che sappiano anche accompagnarlo in questi difficili anni di crescita recuperando una dimensione di fiducia e di affetto. Per lui si cerca una famiglia residente nella provincie di Monza o Milano, con figli preferibilmente coetanei o maggiori di età per un affido familiare a tempo pieno.

Info: Progetto affido Mowgli, via Sauro, 12; Arcore. Tel.: 039.6882285 (lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 15.30; giovedì dalle 14 alle 18.30); e-mail: affidimowgli@asc.offertasociale.it

In Cambogia, sfuggendo alla miseria

Sreyneang è una bambina cambogiana appartenente a una famiglia molto povera, composta dai nonni, uno zio e due nipoti, una femmina e un maschio. Tutti quanti vivono in un contesto tipicamente rurale, in un villaggio nella provincia di Pailin, nella Cambogia del nord, vicino al confine con la Thailandia. Abitano in una capanna di legno e lamiera zincata, vicina ad altre case del villaggio. I genitori sono emigrati nella capitale per lavorare in una fabbrica tessile, affidando i bambini ai due nonni. I nonni e lo zio sono contadini, coltivano mais sulla loro terra. I loro guadagni sono modesti, non sufficienti a soddisfare tutte le esigenze della famiglia. Il fratellino è piccolo e non va ancora a scuola mentre Sreyneang frequenta con discreti risultati la III elementare nella scuola del villaggio. I nonni e i genitori desiderano che si impegni e prosegua gli studi per costruirsi un futuro e sfuggire alla miseria. Il sostegno a distanza dunque sarà di grande aiuto alla bambina per la sua formazione e la sua crescita.

Info: Ciai, e-mail: sad@ciai.it; Cristina Berzolla, tel.: 02.84844.425

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