Meglio uniti: crescere da fratelli
sabato 22 febbraio 2014

Giovanna e Martina insieme affrontano il mondoGiovanna e Martina sono due sorelle di 7 e 5 anni che da tempo vivono in comunità perché i loro genitori non sono in grado di prendersene cura. Giovanna è una bambina molto responsabile che si è sempre occupata della sorellina più piccola. Proprio perché ha dovuto crescere in fretta, oggi ha necessità di una mamma e di un papà che si prendano cura di lei. Martina è vivace e intelligente ed entra facilmente in contatto con gli altri bambini, mentre con gli adulti ha bisogno di potersi fidare. La relazione tra le sorelline è fondamentale perchè resta l’unico legame familiare sicuro e significativo: per questo gli operatori del servizio affidi di Monza cercano una famiglia, in provincia di Monza o in Brianza, possibilmente con figli di età superiore alle bambine, disponibile ad accoglierle entrambe per dare loro la possibilità di crescere in un contesto familiare sicuro e pieno d’affetto.
Per informazioni: Servizio intercomunale affidi di Monza, via De Chirico 7, tel 039.320649; email: servizio.affidi@ambitodimonza.it.

Salem e Dorcas, gemelle scampate alla guerra
Salem e Dorcas vivono a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, dove sono in corso gli scontri iniziati a marzo, dopo la destituzione del presidente Bozizé che hanno già provocato centinaia di morti e feriti. Abbandonate dalla madre, le ragazzine hanno sempre vissuto in condizioni di estrema povertà. Proprio per le difficoltà economiche hanno dovuto abbandonare la scuola che hanno frequentato solo fino alla terza elementare. Il padre, infatti, è molto malato e non riesce a occuparsi di loro. Per questo Salem e Dorcas sono ospiti del Centro Enfants de Grace, partner di Coopi. Insieme con i loro compagni assistono con paura e angoscia alle violenze che si svolgono per le strade della città. I bambini vittime della guerra hanno dai 2 ai 10 anni e hanno perso uno o entrambi i genitori durante gli scontri e le violenze perpetrate dalle diverse fazioni. In queste zone vivevano già in condizioni di estrema povertà e l’attuale crisi ha contribuito ad aggravare la situazione delle loro famiglie: durante i saccheggi tante donne, rimaste sole, hanno perso anche le merci che vendevano al mercato e sulle quali contavano per portare a casa qualcosa; i ragazzini più grandi, che contribuivano al mantenimento dei fratelli, sono rimasti senza occupazione a causa della paralisi di tutte le attività. Oggi è ancora più urgente sostenere le gemelle e, come loro, le decine di altri bambini che si rivolgono al Centro Enfants de Grace perché rimasti soli a causa delle violenze. Il sostegno a distanza (meno di un euro al giorno) consente a Salem e Dorcas di avere un posto dove dormire, ma anche cure mediche, un supporto psicologico per superare i traumi subiti e, non appena ricominceranno le attività, l’iscrizione a scuola.Info: Coopi, sostegnoadistanza@coopi.org; numero verde 800117755 (da fisso).

Anfaa, 50 anni dalla parte dei piccoli
Il nome di Francesco Santanera, classe 1928, nei racconti di chi si occupa di adozione in Italia, è subito associato all’idea di «padre dell’adozione». E senza esagerare: anche a lui si deve la nascita negli anni Ottanta di una cultura «dalla parte dei minori». La riforma italiana della legge sull’adozione, varata nel 1983, chiesta a gran voce dall’Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie) di cui Santanera è stato presidente dal 1962 al 1971, è stata tra le più avanzate nel mondo. Oggi nel volume «Adozione e bambini senza famiglia» (Manni editore, pgg 364, 22 euro) Santanera ha raccolto i suoi scritti comparsi anche sulla rivista «Prospettive assistenziali», in cui è possibile ripercorrere la storia dell’adozione negli ultimi 50 anni in Italia. Niente di celebrativo – non sarebbe in linea con il carattere ruvido dell’autore – piuttosto la cronaca di una battaglia in difesa del diritto, quello più scontato, di ogni bambino ad avere una famiglia «vera», a tutti gli effetti, anche legali, ereditari, fatta non solo di genitori, ma di nonni, zii, cugini: una famiglia adottiva. E in difesa della dignità di adolescenti ed emarginati di cui Santanera si è sempre occupato.
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