Il sogno italiano del piccolo Lee: guarire con amore
martedì 18 dicembre 2018

Aveva solo sei mesi quando Lee è stato ritrovato in un centro di approvvigionamento di grano da un uomo che ha fatto subito denuncia alla polizia. Successivamente è stato affidato alle cure dell’istituto dove, a nemmeno un anno di vita, ha iniziato ad avere le prime convulsioni. Sottoposto a diversi esami si è scoperto che il piccolo soffriva di epilessia. A causa della malattia ha iniziato una cura specifica grazie alla quale le convulsioni hanno smesso di avere cadenza quotidiana.

Il suo sviluppo psico-motorio non presenta gravi ritardi mentre quello del linguaggio risente della mancanza di una stimolazione continua che in istituto di certo non può avere. Lee è un bambino accomodante e giocherellone che ha legato molto con le educatrici. Gli piace stare in giardino a giocare e lanciare e rincorrere la sua amata e grandissima palla di gomma. Attualmente il bambino dovrebbe effettuare nuovamente tutti gli esami clinici per valutare i cambiamenti della sua situazione sanitaria. La soluzione per lui sarebbe trovare una mamma e un papà che vadano ad abbracciarlo e che, dall’Asia, lo portino in Italia tenendogli stretta la manina durante gli esami clinici. L’appello si rivolge esclusivamente alle coppie in possesso del decreto d’idoneità
all’adozione internazionale.

Info: Aibi, tel. 02.988221; email: cercounafamiglia@aibi.it

Per fare felice Marie bastano matite colorate e quaderni

Marie è una bambina di 9 anni che vive nel villaggio di Watinoma, a est della capitale del Burkina Faso, Ouagadougou. Ha un fratello e una sorella e abita, insieme con la sua famiglia allargata (tra zii e cugini sono in 15), in una corte familiare, composta da alcune capanne fatte di paglia e fango.

Il nucleo non ha elettricità, mentre i servizi igienici sono esterni e l’acqua va presa al pozzo del villaggio. Il papà fa il contadino e coltiva il miglio, ma il raccolto, purtroppo, non sempre risulta sufficiente nemmeno a coprire le necessità alimentari di quindici persone. La mamma si occupa della sua capanna e dei figli. Nonostante la povertà della famiglia, Marie ha iniziato regolarmente a frequentare la scuola. I primi anni da alunna non disponeva neppure di matite e quaderni, ma l’entusiasmo per lo studio era tale che si arrangiava come poteva, ottenendo comunque buoni risultati. Era attenta durante le lezioni e si dimostrava una bambina dinamica e intelligente. Dopo i primi due anni di scuola però, la mamma ha dovuto chiedere aiuto e si è rivolta agli operatori di Terre des Hommes: con le sue sole forze non poteva farle proseguire gli studi. Frequentare la scuola in Burkina Faso ha una funzione protettiva per le bambine perché permette loro di acquisire conoscenze evitando che vadano a lavorare o che vengano date in sposa prematuramente. Non solo: le bambine vengono preparate anche ad affrontare le incombenze della vita adulta che permetteranno loro di affrontare le difficoltà in autonomia e di aspirare ad avere un lavoro più qualificato.

Terre des Hommes ha quindi deciso di inserire Marie nel programma di sostegno a distanza e cerca un sostenitore che con il contributo di 25 euro al mese copra le spese scolastiche (retta della scuola, materiali didattici e doposcuola) e le cure mediche di base.

Info: Terre des Hommes Italia, tel. 02 28970418; email: sad@tdhitaly.org; www.terredeshommes.it

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