giovedì 3 giugno 2010
Censura! "Il Fatto" ieri protesta: non li hanno invitati, tra i giornali, per il "2 giugno" al Quirinale. Anche loro se ne intendono: ricevono un testo, te lo fanno accorciare per la pubblicazione, poi niente"Ma è il meno. Sempre ieri son perle. Se un emendamento di legge "permette al molestatore di non finire in carcere" il loro occhio acutissimo - p. 5: "Pedofili in flagranza"" - vede "qualche reverente pensiero alle norme vaticane"! Son fatti così: come per una droga che talora sfida il ridicolo. Infatti - intera p. 14 - Angelo D'Orsi annuncia che oggi "senza Marx non si può governare il processo dell'economia". Titolo: "E nel terzo millennio Marx risuscitò". Nostalgici, e in quel "terzo" traspare - forse involontaria - l'allusione al "terzo giorno" della resurrezione di un Altro. A proposito ieri leggevo un titolo forte di Tiziano Treu ("Unità", p. 9): "Prima di tutto il lavoro"! Già: il lavoro. E tu pensi che in un testo tra i più antichi del Nuovo Testamento (2 Tess. 3,10) San Paolo già ammoniva: "Se qualcuno non vuole lavorare, non deve neppure mangiare!" Non basta. Per millenni nelle società antiche - anche greca e romana - il "lavoro" era riservato a schiavi e servi, inferiori in tutto, e i primi a presentarlo come dovere di vita integrale, anche spirituale, furono i monaci cristiani: "Ora et labora"! Del resto si può dire che anche il 'welfare' inizia con Francesco d'Assisi e i suoi che cominciano a volere una società che tuteli anche i poveri, anzi a partire da essi. E le prime forme di vere elezioni democratiche non furono forse quelle dei monasteri? Questi sono fatti: invano disfatti"
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