martedì 20 marzo 2012
Domenica su tutte le prime pagine la conclusione delle celebrazioni ufficiali del 150° dell'unità d'Italia con le parole del presidente Napolitano. "L'Osservatore Romano" al centro della prima: «Un risveglio di coscienze. Il Presidente ringrazia la Santa Sede, "L'Osservatore Romano" e la Cei». Anche sugli altri giornali l'evento in prima e seguito all'interno. Sorprende però che, salvo "Avvenire", nessun giornale tra i molti che ho consultato – sarei felice di essere contraddetto – faccia cenno proprio alle parole del capo dello Stato verso Santa Sede, "Osservatore" e Cei. Ampie cronache, ma su quello zero. Ragioni storiche, polemiche di pregiudizio, o disattenzione pura e semplice? Il massimo sul "Messaggero": a p. 1 "il testo" del presidente con ampio seguito a p. 20, ove leggi che si tratta di «un estratto», e ti accorgi che le parti tagliate sono proprio quelle, introdotte da un esplicito «Né posso dimenticare», con le quali il presidente Napolitano ringraziava «la presenza della Santa Sede alla cerimonia commemorativa del 20 settembre 1870 a Porta Pia, la voce del Pontefice per la celebrazione del 17 marzo, l'attenzione dell'Osservatore Romano e le iniziative della Cei, tutti contributi spontanei, impegnativi e di indubbio significato». Così «indubbio» – purtroppo – che tanti, quasi tutti, hanno deciso di cancellarle. Qualcuno dirà che anche "L'Osservatore" nell'articolo suddetto non ha ricordato l'intervento di Roberto Benigni, godibile, fantasioso, geniale come sempre, capace anche di far ridere senza offesa per alcuno? Nego la… parità! E non c'entra la scuola non statale: dico solo che la giustificazione fa… ridere!
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