venerdì 29 dicembre 2006
A Capodanno, come a Natale, è giusto far festa anche gastronomica, accantonando parzialmente i dettami dietetici, prestando però sempre attenzione a non strafare. In questo caso, debbo dare atto al nostro famoso enogastronomo Paolo Massobrio di un graduale riavvicinamento alla dietetica: infatti è passato da una visione pantagruelica ad una gustosa ed equilibrata gestione delle calorie. Un contributo lo ha già dato a Natale anche il maestro Gualtiero Marchesi, quando ha proposto un menù leggero, composto per la quasi totalità da carni bianche. Mi piace molto, ma la monotematicità non può seguitare all"infinito: un pranzo di poche e variate calorie, per le differenti portate, va sempre bene. È gustoso festeggiare con i piatti tipici o con quelli definiti immancabili, come le lenticchie e lo zampone, godendo tutti insieme per l"arrivo del nuovo anno. Se a Natale sono irrinunciabili alcuni piatti caratteristici a base prevalentemente di carni bianche, come cappone, tacchino, ma anche pesci e arrosti bovini, a Capodanno è più facile trovare menù a base di pesce come il salmone (ricco di Omega-3) nonché crostacei e costosi molluschi, ricchi di colesterolo e purine, cioè sostanze pericolose per il nostro sistema circolatorio. Ottimo il suggerimento del gastronomo di consumare più carni bianche e pesce (intingoli e salse a parte); importante sarebbe ridimensionare il numero delle portate e aggiungere piatti a base di verdura. Anche il dessert di Capodanno sarà certamente ricco, come per tutte le feste dove i buoni propositi vanno certamente a farsi benedire; perché è difficile rinunciare ai dolci dell"occasione; altrimenti che cenone di Capodanno sarebbe? Oltre al vino consumato durante il cenone arriva il brindisi di mezzanotte per salutare il vecchio anno e accogliere quello nuovo. Per il brindisi suggeriamo uno Spumante italiano o un buon Moscato che nulla hanno da invidiare ai vini francesi.
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