sabato 30 ottobre 2010
L'ideologia, un'idea che vuol imporsi senza considerare la realtà e senza argomenti, continua a far danni anche in pagina. Sabato scorso ("Repubblica" 23/10, p. 36) Augias pubblica senza batter ciglio un falso storico nudo e crudo " che cioè per colpa del ministro Moratti «dal 2003 gli insegnanti di religione cattolica vengono pagati dallo Stato, e non più dalla Chiesa» " e vi aggiunge il suo secco giudizio: «dal punto di vista teologico e spirituale quell'insegnamento non serve a niente»! Che dire? Qui due cose, anche per fatto personale. La prima è che ho insegnato religione nei licei per quasi 10 anni, fino al 1979, se ho smesso non è stato di mia iniziativa, e quell'«ora» mi pareva preziosa anche per i ragazzi, molti dei quali pur avendo l'esonero avevano scelto di frequentarla. Proprio giovedì sera ho avuto a cena M.T., mia ex alunna oggi giornalista in Rai, col marito generale della Guardia di Finanza, e due settimane or sono sono stato invitato da una decina di ex alunni ed ex alunne, oggi cinquantenni, in un ristorante di via Alessandria. Loro, dopo 31 anni, mi dicono che quell'«ora» serviva davvero a qualcosa. La seconda è che spesso Augias scrive contentissimo che oggi «le indagini» dicono che gli italiani sono ignoranti in religione. Ma «le indagini» dicono che lo sono spesso anche di più, fino all'analfabetismo di ritorno, anche in lingua italiana, storia e matematica. Scriverebbe, Augias, su "Repubblica" che «dal punto di vista culturale la scuola di italiano, storia e matematica non serve a niente»? No, e se lo scrivesse ci sarebbe una giusta ribellione di tanti professori competenti e onesti. Ma è così: la cieca ideologia va sempre bene se è contro religione e Chiesa"
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