martedì 5 ottobre 2004
Sabato, "Avvenire", p. 7, otto colonne di Giovanni Grasso sul Convegno dei Cristiano Sociali - "sei parlamentari, più di 200 consiglieri comunali, provinciali e regionali e 6000 iscritti" - persone che hanno scelto di collocarsi a sinistra, e dentro i Ds, con idee e valori che si rifanno esplicitamente alla tradizione sociale cristiana. E anche domenica ampio servizio: il coordinatore dei Cs, Mimmo Lucà, denuncia che nei Ds "manca il pluralismo delle culture". Così nei Ds, ma sull'"Unità" va peggio: non solo sabato e domenica nessun accenno al Convegno, ma proprio sabato (p. 13) il "dotto" Gravagnuolo sbeffeggia René Girard, uno dei massimi studiosi del fatto religioso, perché "ha un'idea in positivo del Cristianesimo" come tale. È un bel saluto ai Cristiano Sociali! Di suo poi "il dotto" scrive, da sprovveduto, della fede cristiana in un "sacrificio del Padre (sic! Ndr) che si fa uomo", del "circolo vizioso" di una "fede ultraterena (sic! Una sola r, Ndr) in Cristo" e del "pasto sacramentale". Dimenticati i Cs? Sì, e anche di più. Proprio domenica, sempre "Unità", bel titolo sulla prima della Cronaca di Roma: "Truffati e dimenticati". Non riferito a loro: vale lo stesso. All'"Unità" se ne sono accorti anche in redazione, perché a Convegno finito ieri intervistano proprio Mimmo Lucà: "Sto nei Ds, ma sono contro il referendum sulla procreazione". Prima persona? Parla per sé? Libertà di parola" Che dire? Amaramente, che una volta nel Pci di Berlinguer i cattolici, iscritti e candidati, erano "scortati come fiore all'occhiello" e oggi, nei Ds, paiono "scartati come rifiuti nel cestello". Non è un progresso"
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