mercoledì 2 novembre 2016
Nel tempo della malattia è facile sentirsi smarriti ed inoltre, per curarsi o per assistere i parenti malati, molti sono costretti a stare lontani da casa, in altre città, soffrendo ancor di più e con notevoli spese nel caso di una lunga degenza. Per queste famiglie nasce a Catania "Casa Santella", la terza nel capoluogo etneo, frutto dell'impegno e della solidarietà di tanti, suscitata dalla Fondazione Catanese per lo studio e la cura delle Malattie Neoplastiche del Sangue (Fon.Ca.Ne.Sa.).
Si tratta di una realtà da trent'anni impegnata per la ricerca scientifica sulle malattie neoplastiche del sangue, nell'assistenza socio-sanitaria dei leucemici appartenenti a famiglie economicamente disagiate e nel supporto, anche materiale e psicologico, in favore dei familiari. "Casa Santella" – la prima è stata aperta nel 1999 – rappresenta un gesto d'amore dei genitori di Santella Massimino, una ragazza di vent'anni morta di leucemia, la quale, dopo l'esperienza personale del doversi curare fuori dalla propria città, lasciò una volontà: dare a Catania la possibilità di poter curare tutte le forme di leucemia, per evitare i "viaggi della speranza".
È un ambiente che sa di casa che, oltre ai pazienti ricoverati presso il reparto di ematologia, ha ampliato l'accoglienza anche ai pazienti di cardiochirurgia e di onco-ematologia. In questi anni sono state ospitate, in spirito di famiglia e gratuitamente, migliaia di persone provenienti dalle province della Sicilia, da altre regioni e dall'estero.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI