sabato 9 maggio 2015
Una immensità di meli fioriti vestono di bianco la Valle di Non. Quasi un mantello scomposto dal vento che si abbatte sui lunghi filari dove il sole regala sfumature di rosa o fa dei petali piccoli specchi che rifrangono la luce nella valle. Un mondo che ti abbraccia, che ti fa gridare perché non trovi parole per descriverne la bellezza. Allora i paesi che attraversi nelle strade pulite e silenziose sei certa facciano parte di un sogno che non è di questo tempo. Più in basso, nei boschi oscuri come un forte richiamo gli alberi di acacie gettano nell'aria, quasi una risposta, il loro profumo acuto e forte. È difficile uscire dall'incanto per guardare dall'altra parte del mondo dove la terra scuote valanghe di neve che si alzano a formare onde immense a soffocare uomini e cose. È difficile immaginare il sussulto della terra che ingoia case, strade, templi, e in pochi minuti distrugge la vita di migliaia di vite umane. Quando l'ira degli dei dell'Olimpo scatenavano queste calamità si parlava di vendetta, di punizione per la cattiveria umana.Oggi che non siamo più gente di fede sicura, ci accorgiamo che la nostra conoscenza scientifica non dà risposte alla nostre domande di fronte a tali rivoluzioni e non sa neppure avvertire a tempo per dare una possibilità di fuga, ma lascia che la distruzione e la morte arrivino in pochi istanti. Senza pietà. Le immagini che ci arrivano non saranno mai tanto vicine alla realtà, né sentiremo l'eco del pianto a l'angoscia del dolore. I sopravvissuti come potranno riprendere, il cammino di una vita tanto sconvolta? Cosa possiamo fare noi che inviamo sonde e richiami nel cielo, ma non sappiamo dettare leggi alla nostra terra.La nostra vanità di impresa e di avventura di fronte a questi avvenimenti misura la sua misera statura e ci ricorda che il mondo che ci sostiene con la sua bellezza, con il frutto della sua terra così ricca di vita non è solo nelle nostre mani, ma gode di una vita propria di cui deve rendere ragione a tutto l'universo. Cosa sono gli aiuti che mandiamo a chi ha lasciato sotto le macerie i propri figli, a chi non ha più niente quasi nascesse oggi in un mondo sconosciuto? Forse anche i black-bloc avranno visto quanto sono inutili le loro distruzioni fatte senza senso né ragione, e con quale forza ha saputo rispondere la città di Milano che sa distinguere tra le richieste motivate di una parte dal paese, dalla violenza di chi nasconde il viso dietro un casco ed una giacca nera. Bene hanno fatto ad abbandonarli a terra, oggetti senza nome e senza ragione.
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