venerdì 19 settembre 2008
«I cattolici si sentano a casa!» In politica, ritornello generale anche a destra " e non è vero ", ma qui ed ora penso al centrosinistra, cioè al Pd. Casa dei cattolici! Parola ripetuta più volte da Veltroni e Rutelli. Oggi risento gli strilli contro l'8 per mille, pur approvato dal governo di centrosinistra con l'assenso del Pci del 1984, convalidato dal Parlamento quasi unanime e inserito nel Concordato riformato per sostituire la "congrua" compensativa degli espropri dell'altro secolo. E allora perché da 24 anni, là dove i cattolici debbono sentirsi "a casa propria", dura il ritornello contro l'8 per mille e tira un vento generale che di fatto li spinge fuori dalla porta, o dalla finestra? Non penso, qui, alle falsità de "La Questua" Turco/Maltese di "Repubblica", accolte e rilanciate dai devoti giornali del Pd casa comune, "Unità" ed "Europa", ma all'attuale esultanza generale perché pare che la cifra dell'8 per mille sia in calo, come se il Pd, che di vincite ne vede poche, avesse fatto un terno al Lotto" Di più: ieri "L'Unità" titola esplicita a tutta p. 6: "L'8 per mille bizzarria italiana. Chi non firma premia la Chiesa". Lo scandalo-ritornello è che la cifra globale viene ripartita sulla percentuale dei voti espressi. Bizzarria? No! È regola in ogni votazione democratica: per l'assegnazione totale " totale! " dei seggi contano solo le percentuali dei voti espressi. E allora? Allora qui la cosa favorisce la Chiesa e non va più bene. Perché? Perché la Chiesa è vista come nemico. E i cattolici dovrebbero sentirsi a casa dove la Chiesa è vista come nemico? Mina eterna: «Parole! Parole! Parole!».
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