martedì 9 febbraio 2016
In cammino verso Pasqua con i profughi cristiani di Erbil, di chi vive oggi sulla sua pelle il «Beati i perseguitati» del Vangelo. In cammino verso la Pasqua «portando la loro croce per un giorno». Una vicinanza prima di tutto spirituale, quella che viene proposta dalla diocesi di Carpi: l'invito del vescovo Francesco Cavina è di rivolgere, con attenzione, lo sguardo e aprire il cuore al dramma delle popolazioni del Medio Oriente. Una mano tesa in particolare ai cristiani fuggiti dalla Piana di Ninive e da allora profughi, senza una reale prospettiva di ritorno a casa. Un modo di raccogliere l'accorato appello dei pastori della Chiesa irachena: «Abbiamo estremo bisogno del vostro aiuto, ma quello che vi chiediamo ora è la misericordia. Pregate e digiunate affinché il Signore abbia bisogno di noi». Per questo il vescovo Francesco Cavina, con il Centro missionario diocesano e la Caritas diocesana ha deciso di aderire alla proposta di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (Acs): il 10 febbraio, il mercoledì delle ceneri (a Rolo alle 20.30 la liturgia solenne presieduta dal vescovo), sarà un giorno di digiuno e preghiera per la pace. Durante la Quaresima le parrocchie e le comunità di Carpi rifletteranno sul tema «Porterai la loro croce per un giorno?», seguendo le proposte di Acs. Il 24 marzo, giornata dei missionari martiri e giovedì santo, le offerte raccolte durante la Messa crismale, saranno consegnate al vescovo per essere destinate ai progetti di Acs per i cristiani d'Iraq. Celebrata la Pasqua, dal 2 al 5 aprile, monsignor Cavina sarà a Erbil per costruire un ponte di solidarietà con il Kurdistan.
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