sabato 7 gennaio 2017
Mio caro padre oggi scrivo a te perché non ho più chi mi ascolta. Ho lavorato per te quando eri qui sulla terra, ho continuato a parlare di te per tutti questi anni. Forse non ho saputo raggiungere il cuore e l'animo di chi mi ascoltava? Forse ti ho ricordato come un essere troppo lontano, difficilmente imitabile, da seguire con troppa fatica. Tu avevi insegnato che seguendo la strada dell'onestà e della fede si può rialzare il mondo. Quel nostro piccolo mondo distrutto da una guerra perduta aveva con te trovato il coraggio di una vita nuova, quella che le persone d'età oggi rimpiangono e i giovani non conoscono. Eppure la tua strada potrebbe essere anche oggi quella da seguire: il senso del dovere non sopportato come compito faticoso, ma accettato come cosa giusta, lo sforzo nel cercare di comporre le diverse anime della politica alla luce del bene possibile per tutti. Lavorare fino all'estrema stanchezza e saper accettare le sconfitte con dignità. Combattere per una idea, non per la propria vanità o interesse era uno dei compiti della tua vita politica. Avevi messo a disposizione delle menti giovani l'esperienza di una vita così varia di interessi, di cultura, di contatti sociali. Ma anche di sconfitte pagate con la prigionia per la difesa dei principi che avevano radici nell'animo della tua giovinezza. È la stessa pena che provi quando incontri una nuova povertà a seguito di un'altra guerra, forse non c'è più nessuno che ricordi le tue lacrime a Matera dove una umanità estremamente povera divideva il proprio spazio con gli animali.
La tua politica era piena di umanità e quando l'impegno di una rinascita chiedeva di prendere sulle tue spalle il peso di una sconfitta, non chiedesti perdono ai vincitori, ma una soluzione giusta per chi ti aveva eletto suo difensore e non dovesse subire vendetta, ma conciliazione.
Il mondo politico di oggi non fa il tuo nome e oso pensare che tema un confronto o consideri il passato come una storia finita, mentre è il principio morale che non ha termini e chiede di nuovo il tuo modo di vivere la politica. Oggi, caro padre, abbiamo di nuovo paura che i popoli europei cerchino compromessi invece di unità. L'Europa Unita era nata sulle basi dell'entusiasmo, tre uomini con un sogno giovane, un animo colmo di volontà di vivere una splendida esperienza. Tre ragazzi senbrano nella loro ultima foto Schuman, De Gasperi e Adenauer. Chi dà oggi ai nostri giovani la volontà, il desiderio, la forza di credere e vivere da europei?
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