giovedì 14 marzo 2019
Non è la prima volta che i genitori di giovani calciatori si agitano fin troppo sugli spalti, inveendo contro gli atleti dell'altra squadra o contro l'arbitro. E così è successo anche domenica scorsa, su un campo sportivo di Anagni, dove era in corso una partita del campionato regionale Under 15 tra i locali del Città di Anagni e il Colleferro. Dopo un po', dagli spalti sono cominciati a volare i primi sfottò nei confronti dell'arbitro Martina Caponera, una diciannovenne di Frosinone. Con il trascorrere dei minuti si è passati agli insulti, tutti a sfondo sessista, nei confronti di Martina, dai classici inviti a starsene a casa «a fare la calzetta e a lavare i piatti» a frasi più pesanti e sguaiate, fino alle minacce di invasione di campo.
Martina ha continuato ad arbitrare bene, ma l'aria si stava facendo sempre più pesante. E a questo punto è intervenuto il capitano dell'Anagni, Santiago Silvela, 15 anni appena ma molto più maturo di tanti adulti sugli spalti, che ha chiesto ai suoi compagni e agli avversari di interrompere il gioco per andare sotto la tribuna e invitare i tifosi-genitori a darsi una calmata e a rispettare non solo l'arbitro, ma quella ragazza. Un gesto che ha contribuito a riportare la calma e a far riprendere il gioco senza altri problemi.
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