martedì 12 luglio 2016
Tornare al lavoro in campagna, associando a tecniche moderne di agricoltura organica e rigenerativa il recupero di antiche tradizioni rurali. A Grottaglie, provincia di Taranto, entra nel vivo un'idea nuova: il "cantiere agricolo sociale", finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto vede impegnati l'associazione di volontariato "Beni Comuni" Onlus di Grottaglie, soggetto capofila, diverse aziende agricole, il GAL Colline Joniche, l'Azione Cattolica e la Parrocchia Maria del Santissimo Rosario di Grottaglie, l'Arci locale, l'Istituto scolastico "Don Bosco" e l'associazione Sherwood onlus. Sono tanti nella provincia ionica i terreni lasciati incolti. La prima fase del progetto, cioè la formazione al lavoro nel primo settore di disoccupati e categorie sensibili è già terminata. Adesso si comincerà a operare concretamente, con colture organiche e rigenerative a costi di impianto bassissimi, da affiancare a quelle tradizionali, come l'uva da tavola, di cui la provincia di Taranto è grande produttrice. Il progetto è rivolto sia ai proprietari dei fondi incolti sia a chi intende trovare un'occupazione in agricoltura andando a coltivare terreni altrui. «Abbiamo già avuto delle richieste per esportare il progetto nella provincia di Bari e in Basilicata: questo ci conferma che il modello dell'agricoltura organica e rigenerativa, utilizzato nei Paesi in via di sviluppo – sottolinea la progettista Maria Teresa Marangi – è quello più idoneo da utilizzare anche nelle regioni meridionali».
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