domenica 9 febbraio 2020
Giovanni Pascoli nella celebre "Nebbia" lo descrive come lo "stanco don don di campane", quel lungo rintocco che ancora oggi, nei paesi, fa vivere i funerali come momento di celebrazione e di partecipazione dell'intera comunità. A Castellammare del Golfo, cittadina del Trapanese, qualche sera fa le campane sono suonate a distesa senza nessun apparente motivo: un lungo scampanío intorno alle 18.30 è risultato un richiamo inusuale in una serata sferzata dal vento di tramontana. A spiegare la ragione è stato il parroco di Santa Rita e Santissimo Crocifisso, don Salvo Morghese, che in occasione della 42^ Giornata per la Vita, ha annunciato che d'ora in poi, nelle sue parrocchie, le campane suoneranno a distesa non solo per le feste comandate ma anche per ogni nuovo nato. E così, poche ore dopo, preceduto da un post sul suo profilo Facebook, il primo scampaniò per la nascita del piccolo Giovanni, seguito da centinaia di auguri virtuali e una gioia condivisa che ha fatto commuovere i genitori. «Chi l'ha detto che le campane devono suonare solo per annunciare la morte? – dice don Morghese –. Condividiamo anche la gioia per ogni nuova persona. È una riflessione da fare come cristiani e come cittadini. La vita è un dono che va accolto e festeggiato».
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