sabato 23 dicembre 2017
AGerusalemme, a Gerusalemme! gridavano i crociati, vestiti di corazze e armati di spade. Correvano i cavalli con le criniere al vento, certi di portare il proprio cavaliere alla vittoria. Dietro le mura cadeva uno alla volta chi difendeva la propria città. Si aprirono le porte, crollarono le mura, l'orto degli ulivi con i rami piegati dal vento sembrava gridare pace, pace in nome di Dio. Ma i cavalli sentivano solo il tiro delle redini e arrivarono sulla spianata del tempio. La guerra passò nelle strade, nelle grotte, nelle case dove le tende di seta, bruciate dal sole, prendevano fuoco. Gerusalemme gridava di paura e di vittoria, allora come oggi quando ancora cerca la pace. E di nuovo gli ulivi si piegano al vento che passa nei vicoli stretti, sulle ripide scale dove scendono e salgono i turisti che cercano il passo di Cristo.
Dove sei passato, cosa è rimasto del luogo della tua ultima cena, del legno della croce, della roccia dove sei stato sepolto? Tutto è ricoperto di marmi e di seta. Per trovarti bisogna camminare nel deserto dove nel buio profondo le stelle sembrano vicine alla terra, dove è più facile immaginare le orme dei tuoi piedi, dove il silenzio degli uomini di oggi dà spazio all'eco della tua voce e sembra di ascoltare il tuo pianto di bambino che arriva da lontano e muore qui mentre scendeva il sole in questa aria sottile. Il deserto che ha conservato le voci lontane dei Re Magi, il respiro dei pastori, il cammino silenzioso delle greggi e l'ombra del sorriso di Maria. Qui è facile pensare a Te nel tuo giorno natale e costruire per Te pensieri d'amore, di perdono, di misericordia e di pace. È il silenzio che rinnova quella vita interiore che abbiamo abbandonato e ci fa scoprire chi siamo davvero nel bene e nel male. Non c'è paura né solitudine nel tuo deserto, dove il vento sottile accarezza le vesti e ti fa sentire al centro del mondo. In questa notte il tempo ha perduto i suoi anni e nel chiarore strano che sale dalla sabbia vedremo ciò che i Tuoi occhi hanno visto e l'orecchio ascoltato: il richiamo degli animali, lo sbattere d'ali di un uccello, il respiro di un bambino, il rumore dell'acqua del Giordano e tutto diventa reale e vero e finalmente sappiamo anche noi che oggi è Natale.
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