giovedì 18 giugno 2009
Numeri: a proposito e per «caso». Ieri, 17/6, ho misurato le Rassegne stampa istituzionali di Camera e Senato. Per la Camera 173 pagine, con 6 prime pagine in fotocopia da Corsera, Repubblica, Stampa, Sole24Ore, Messaggero e Giornale, e poi 204 pezzi. Per il Senato 118 pagine, con 8 prime in fotocopia " anche "Libero" e "Unità" " e 106 articoli. Ecco i numeri. Camera: su 204 pezzi 51 "Corsera", 17 "Repubblica", 16 "Stampa", 12 "Sole" e "Riformista", 10 "Messaggero", 9 "ItaliaOggi", 8 "Giornale", 7 "Avvenire", 6 "Unità", 2 "Foglio" e vari a scendere. Senato: su 106 pezzi 22 "Corsera", 11 "Repubblica" e "Sole", 10 "Stampa", 7 "Messaggero", 6 "Giornale", 4 "Foglio", 3 "Avvenire" e "Riformista", 2 "Unità, 1 altri. Che dire? Chiaro che in ambedue le rassegne predomina il "Corsera" in proporzioni che superano la diffusione reale, e guardando a questa c'è qualche squilibrio a danno di "Avvenire" e tenendo conto di due fatti. Il primo è che questo è sempre indicato come «cattolico», o «dei cattolici», che certo vuol dire qualcosa, e il secondo è " ecco il «caso a proposito» da cui sono partito " che come proprio ieri documenta "ItaliaOggi" (p. 33: «Diffusioni, l'Avvenire è Benedetto»), il nostro è l'unico giornale in netta crescita, +2,5%. Infatti solo "La Stampa" segnala un +0,3%, e tutti gli altri, grandi o piccoli, sono in decrescita anche forte. Già: è la crisi. In ogni caso i numeri dicono che le rassegne stampa istituzionali seguono anche gli umori di chi le fa e di chi le ordina, e non sempre rispettano realtà dei numeri e importanza dei contenuti. Altro discorso, questo: riguarda chi i giornali li fa, e anche chi li legge"
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