venerdì 12 giugno 2009
«Bilance sballate» in pagina. Martedì "La Stampa" (p. 15) racconta la nota fiducia di Giovanni Paolo II nella psicologa polacca Wanda Poltavska, da lui conosciuta da sempre, e in passato raccomandata con efficacia guaritrice alle preghiere di Padre Pio, ma poi spara questo titolo: «Il Papa si fidava solo di Wanda». Dove lo «sballo»? In quel «solo»! Dunque il Papa non si fidava neppure del suo segretario? «Sutor, ne ultra crepidam» («calzolaio, non andare oltre la suola»): è sapienza latina per chi esagerava. Altro giro di «sbilancio»? Corrado Augias ("Repubblica", 10/6: «Lo studente con la maglietta di Fatima») rimprovera soave l'insegnante che in Sardegna in nome della laicità della scuola obbliga un tredicenne a togliersi una maglietta con la scritta «Fatima» e lo chiama più volte «bigotto», «aggiungendo che i cristiani" ripetono come pappagalli ciò che sentono da quel tedesco vestito in bianco». Augias " bontà laica sua " consente: ha sbagliato, ma" per «esasperazione», e subito aggiunge «per bilanciare» " ecco il punto " il ricordo della recente vicenda di un docente di matematica punito per aver sottoposto agli alunni un questionario sul gradimento della scuola di religione. Per lui era un «comportamento assolutamente legittimo». Assolutamente? Che succederebbe in ogni scuola se un insegnante facesse scrivere agli alunni, e poi lo rendesse pubblico, quello che pensano dei suoi colleghi e del loro insegnamento, gradito o subìto? Certe «bilance» laiche sono truccate, e viene il sospetto che lo siano " direbbe Totò " «a prescindere», ogni volta che si tratta di religione. Brutto segno!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI